Molto forte, incredibilmente vicino

Extremely Loud & Incredibly Close

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  1. Crispilla
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    Il libro:

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    Titolo: Molto forte, incredibilmente vicino
    Autore: Jonathan Safran Foer
    Genere: romanzo, drammatico
    Anno: 2005
    Nazione: USA
    Edito da: Guanda, collana Le Fenici tascabili
    Trama: Oskar Schell, ragazzino di 9 anni che sceglie abiti bianchi e amante delle invenzioni, ci conduce nelle strade di New York alla ricerca di qualcosa da aprire con una chiave: è la chiave trovata per caso nel magazzino del papà, la cui tragica scomparsa negli attentati dell'11 settembre lo ha segnato profondamente. La narrazione è intervallata dalle lettere della nonna e del nonno, che ricordano l'infanzia a Dresda, l'arrivo della guerra e l'inizio della loro vita insieme a New York. La ricerca di Oskar è accompagnata anche dalle immagini che egli cattura con la sua macchina fotografica, le quali ci consentono di vedere il mondo attraverso i suoi occhi.

    Libro sottoposto a Lettura collettiva a Febbraio 2012.

    Molto forte, incredibilmente vicino è stato Libro del Mese a Marzo 2014.

    Il film:

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    Titolo: Molto forte, incredibilmente vicino
    Regia: Stephen Daldry
    Genere: drammatico
    Anno: 2011
    Nazione: USA
    Prodotto da: Paramount Pictures e Warner Bros.
    Cast:
    Tom Hanks: Thomas Schell
    Sandra Bullock: Linda Schell
    Thomas Horn: Oskar Schell
    James Gandolfini: Ron
    John Goodman: Stan il portiere
    Viola Davis: Abby Black
    Jeffrey Wright: William Black
    Max von Sydow: Il noleggiatore
    Zoe Caldwell: Nonna di Oskar

    Trailer:
    www.youtube.com/watch?v=2rfszHYuRSo

    Uscita italiana: 13 Aprile 2012

    Tratto da Wikipedia.


    Edited by Crispilla - 11/4/2014, 14:22
     
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  2. Merope Wood
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    Come ho già avuto modo di dire... l'altro romanzo di Foer, ogni cosa è illuminata, mi è molto piaciuto (anche se forse ho preferito il film)...
    questo romanzo mi incuriosisce e diverse volte mi trovo a sfogliarlo quando mi capita per le mani in libreria o al supermercato... leggiucchio sempre qualche pagina a caso tanto che, se continuo di questo passo, finirò per averlo letto senza averlo acquistato, cosa che non ho mai fatto perché c'è una parte di me che cerca di allontanarmi... e oltretutto ho sempre avuto altre letture tra le mani da quando è uscito...
    con la scusa che passerà come lettura collettiva e che uscirà a breve la trasposizione cinematografica, troverò il tempo per leggerlo metà marzo...
     
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  3. Crispilla
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    Allora, prima di tutto una comunicazione: la data d'uscita italiana del film è stata spostata ancora, adesso è il 13 Aprile.
    Secondo: domanda rivolta a chi sta leggendo il libro. E' normale che le pagine da 304 a 307 siano stampate "male" e praticamente illeggibili?
     
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  4. Crispilla
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    Premetto che ho scoperto da sola il perchè delle pagine sovrascritte...tranquilli, è normale che siano così, però sono ufficialmente in collera con Foer perchè io voglio sapere che cosa ha scritto lì sopra! <_<

    Non è un libro perfetto, ma è comunque molto bello. Credo che l'impianto narrativo (così dannatamente bizzarro) funzioni perchè funziona il protagonista, il piccolo Oskar Schell; se lui non fosse risultato convincente, l'intero romanzo sarebbe un completo disastro.
    L'idea di alternare 3 voci narranti (la nonna, il nonno e il bambino) e altrettanti stili narrativi (la lettera, il diario, la narrazione basilare in prima persona) è valida e soprattutto non si avvertono forzature in quanto viene svelato man mano che si procede con la lettura.
    Ci sono dettagli molto toccanti e altri davvero ingegnosi
    Per esempio le pagine con le scritte della prova pennarelli, dove il lettore può accorgersi del nome Thomas Schell prima che lo dica esplicitamente l'autore (personalmente mi sono sentita importante in quel momento); oppure il modo in cui tutte le stranezze riguardo agli incontri di Oskar con i vari Black si risolvono, nella maniera più elementare e bella. Ma come faranno a sapere il suo nome? ti chiedi. E perchè delle persone sane di mente farebbero entrare in casa due perfetti estranei senza battere ciglio? ti chiedi ancora. E allora pensi alle più assurde congetture, che siano parte di una società segreta, che siano alieni...insomma, in un libro così ci potrebbe anche stare. E invece viene fuori che la mamma di Oskar sapeva tutto e ogni volta telefonava ai vari Black per avvertirli di essere gentili e pazienti con il suo bambino. Se non è poesia questa...

    Ciò che invece mi impedisce di attribuire a questo romanzo un voto pieno è la ridondanza di storie personali e l'inverosimilità di alcune situazioni. Come dire, il troppo stroppia. Posso credere alla storia di un uomo che decide di smettere di parlare e si fa tatuare sulle mani Sì e No (una delle trovate più belle), però quando storie così fuori dall'ordinario si susseguono ad ogni pagina diventa troppo inverosimile.
    La faccenda della donna che vive sull'osservatorio dell'Empire State Building, per esempio...come potrebbe mai succedere? O anche i due coniugi che hanno costruito un museo l'uno dell'altra...lo stesso signor Black che ha spento l'apparecchio acustico di sua spontanea iniziativa; abbiamo già Thomas che decide di smettere di parlare, non serve un altro personaggio che decida di smettere di sentire.

    Ultima nota: un'altra delle cose che ho amato di più è il confronto e il parallelismo tra tre fatti ugualmente terribili del secolo scorso e dell'inizio dell'attuale; la seconda guerra mondiale, la bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki e l'attentato alle Torri Gemelle.
    Foer ci comunica con una violenza che non è mai repellente ed eccessiva che non esiste differenza alcuna tra un atto di guerra ed un altro; i danni materiali possono variare, ma non variano i danni alle persone, le sofferenze, fisiche e psicologiche e non varia quanto un singolo individuo si possa sentire impotente quando certe mostruosità accadono.

    Ho sviluppato il timore che il film sarà un'americanata sdolcinata e un po' nostalgica...già nel trailer ho sentito cose che nel libro non esistono nemmeno per sogno...
     
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  5. Merope Wood
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    Mi sono presa la libertà di cercare di leggerle e inizia con "sono tuo nonno..." ricordo...ho letto praticamente mezza pagina, poi mi sono arresa all'evidenza dell'impossibilità di proseguire... altra cosa che ho assurdamente fatto è stata quella di digitare sul cellulare i numeri delle pagine di telefonata cifrata per scoprire cosa diceva... ahahahah solo io XD

    l'ho adorato... non trovavo un libro così dannatamente sconcertante da quando ho letto Novecento, La Pioggia prima che cada e L'eleganza del riccio... è uno di quei libri strani, più unici che rari, che ti spiazzano e ti appassionano... avevo già letto Ogni cosa è illuminata e l'avevo adorato, ma questo è mille volte meglio... è un libro spumeggiante, che ti tiene sul filo del rasoio, uno dei pochi libri peraltro di cui non sono riuscita ad immaginarmi il finale, oddio, qualcosa sì, a grandi linee è successo esattamente ciò che immaginavo, ma tante cose non te le puoi minimamente aspettare...
    c'è una cosa in particolare che mi è piaciuta: il fatto che semini indizi... nella Casa degli Spiriti della Allende ad esempio dice "ancora non sapeva che gli sarebbe successo..." e via a sciorinare eventi futuri... invece qua ci sono degli indizi che puoi o meno cogliere e poi lui te li fa notare...
    delle volte mi fermavo e mi davo una pacca sulla spalla per esserci arrivata tutta da sola XD
    mi piace molto il fatto che sia un libro che ti obbliga a restare all'erta per ogni minima cosa che dice, mi piace che vada oltre la comune prosa inserendo immagini, scritte, strane pagine che sembrano errori di stampa...anche a livello visivo non è comune... e questa è la prima cosa che mi è piaciuta perché non esiste un altro libro così, che sembra quasi recuperare la tradizione della miniatura e modernizzarla...
    i protagonisti, okar in primis, funzionano bene e mi piace l'altrernarsi delle voci e degli stili personalizzati per ciascuno così come ha detto anche cri...

    umh... tempo scaduto... poi continuerò ^^"
     
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  6. cinepatrick
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    Uno dei più bei film sull'11 settembre mai fatti. Questo film ci mette davanti all'elaborazione di un lutto che ha coinvolto tutto il mondo e che ancora oggi, 11 anni dopo, rimane una ferita che sta ancora aspettando di essere guarita dai dottori. La storia di questo film è triste, ma bellissima. Un bambino, Tom, improvvisamente perde il padre, proprio nell'attacco alle Twin Towers. Rimarrà solo con la madre, con la quale non ha un grandissimo rapporto. Il padre per lui era tutto, era il motivo per cui viveva, per cui ogni mattina si alzava dal letto. Insieme facevano di tutto, come le cacce al tesoro.
    Tom però si troverà di fronte a una grandissima sfida, l'ultima grande sfida a cui suo padre ha deciso di sottoporlo. Troverà una chiave, nell'armadio di suo padre e tornerà il sorriso sul suo volto. Inizia così un viaggio. Un viaggio per scroprire il segreto di una chiave.
    Questo film è pazzesco, a cominciare dagli attori: Tom Hanks, Sandra Bullock, Max von Sydow, Viola Davis e il giovane Thomas Horn, il nuovo Billy Elliot di Stephen Daldry, probabilmente uno dei più bravi registi che ci sono nel lavorare con i bambini. Un regista capace di trasmetterci grandi emozioni già soltando dalle prime immagini, dai primi minuti del film.
    Parlando di questo film non si può non dedicare almeno una riga al gigante Max von Sydow, qui alle prese con una parte da caratteristica degna di un Oscar (che gli è sfuggito per poco). Qui lo troviamo alle prese con un personaggio che ha solo il corpo per esprimersi, in quanto la voce lo ha abbandonato. Che Interpretazione signori! Con la I maiuscola!
    Questo film ha anche molte cose da insegnare: non arrendersi mai, continuare a cercare (nonstop looking, come dice Tom Hanks al protagonista Thomas Horn) e, cosa importantissima, insegna che molte volte le persone ci capiscono anche quando ci sentiamo soli e incompresi. Anche in questo film è forte lo spirito New Age americano, e nell'anno di Touch ho trovato diverse similitudini con la serie tv. Un film da non perdere, da vedere, ad ogni costo.
    La delicatezza con qui viene affrontata la vicenda non ha euquali nel filone 11 settembre ed è, per concludere, un film che non si può assolutamente perdere, in quanto dopo la visione ne usciamo un po' migliori.

    Appena rientrerà in biblioteca è una lettura che non mancherò di fare! :)
     
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  7. Merope Wood
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    purtroppo è una lettura di quelle che è meglio fare prima di aver visto il film per non perdersi nulla del fascino della ricerca che fa scivolare via le pagine come se nulla fosse. Comunque è così curioso come impostazione che ti consiglio di fare un tentativo ugualmente. Poi ci sono diverse cose in più che naturalmente nel film sono state pressoché soppresse per ragioni di tempo, come i punti di vista della nonna e dell'uomo che non parla, anche se tanto sai chi è, e che emergono in qualche modo solo grazie alle straordinarie interpretazioni di Von Sydow in particolare e del resto del cast in generale.
     
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  8. Merope Wood
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    Riguardo al film posso solo dire gran trasposizione. Rispetto al libro semplifica molto seguendo solo Oskar, ma quello che ne esce è un lavoro fluido, armonioso; delle infinite vie che poteva prendere quest'opera si è scelta quella che a mio avviso è la più saggia, o comunque una delle migliori.
    Cast superbo come già detto. Tutto il resto, sceneggiatura, montaggio, regia e quant'altro, costruito ad hoc attorno alla storia. Le atmosfere sono un pò più frenetiche rispetto a quelle del libro perché non c'è materialmente il tempo per fare tutto, però va anche bene che lo siano.
    Per chi non ha letto il libro purtroppo certi particolari sapientemente disposti che richiamano parti tagliate si perdono, ma mi piace la filosofia del regista che dice "io comunque li metto e chi ha letto il libro gradirà e a chi non l'ha fatto comunque non tolgo nulla a livello di comprensione tanto non se ne accorge". È una politica registica che rende tutto molto più ricco
     
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    Premetto che ho scoperto da sola il perchè delle pagine sovrascritte...tranquilli, è normale che siano così, però sono ufficialmente in collera con Foer perchè io voglio sapere che cosa ha scritto lì sopra!

    Ahahah! Io non mi ero neanche posta il problema che potessero essere stampate male... fino a quel momento avevo visto tante di quelle cose strane da non stupirmi più di niente! O meglio, stupita dalle trovate dello scrittore in sè lo ero sempre, però alla loro presenza ci avevo ormai fatto l'abitudine...
    Questo libro è veramente bellissimo, mi è piaciuto da matti... ancora più bello se possibile di "Ogni cosa è illuminata", fantasioso, imprevedibile e capace di stuzzicare, coinvolgere, far interagire lo spettatore con il testo in un processo attivo, stimolante, sorprendente...
    E le trovate bizzarre non sono state inserite per il puro gusto di compiere stranezze, ma ciascuna ha un suo perché, perché dà conto dell'autismo del protagonista e del suo particolare relazionarsi con le cose e con il mondo, ma soprattutto questa atipicità della narrazione, frammentata da immagini, pagine che non si leggono, pagine con una sola frase, pagine che si ripetono, scritte colorate, inserti di pagine di giornale ecc. dà conto del trauma che hanno vissuto i protagonisti, da una parte Oskar per l'11 settembre, dall'altra nonna e nonno per il bombardamento di Dresda. Sono stati presi due eventi shock degli ultimi 100 anni e durante il libro i personaggi cercano di elaborare (o non riescono ad elaborare) il trauma che ne hanno subito. E' tutto sempre visto in chiave abbastanza surreale, ma solo per sottolineare la difficoltà, resa estrema, dei personaggi di superare la perdita che hanno subito; le parole vengono meno, il racconto va a scatti, procede per narrazioni, lettere, pagine di diario, a balzi, a flashback. Lo spettatore pian piano ricostruisce e deve tenere le fila di queste menti e di queste memorie traumatizzate. Ma anche la narrazione più classica spesso destabilizza lo spettatore, tanto lo stile di Foer è visionario, atipico, bizzarro.
    Il ragazzino autistico usa delle espressioni, delle metafore particolarissime, inusuali secondo me talvolta veramente son geniali... ora mi ricordo solo (purtroppo, perché l'ho letto ormai un paio di settimane fa) "ho tirato la lampo sul sacco a pelo di me stesso".
    E' pieno di descrizioni particolari, che mi hanno molto deliziata e divertita.
    Il finale è uno dei più originali, tragicomici, toccanti, azzeccati che io abbia mai letto... molto cinematografico, con il bambino che immagina di riavvolgere la vita del padre per finire con l'immagine di lui che gli racconta una storia a letto, e immagina per dire che "sputa il caffè nella tazza" "si getta i peli sulla faccia con il rasoio" e altre azioni al contrario assurde, ma che nel contesto mi hanno anche creato un vuoto e mi hanno commossa.
    Bravo Foer, bello, bello, bello.

    Vedrò il film!
     
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  10. Merope Wood
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    Non posso far altro che concordare. A distanza di tempo ne ho ancora un ricordo vivido, me lo sono portata dietro questo libro, è stato senz'altro una delle letture più interessanti dell'anno passato.
     
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9 replies since 18/1/2012, 12:48   878 views
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