La Pioggia prima che Cada

Jonathan Coe

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    Coe+-+La+pioggia+prima+che+cada

    Titolo: La Pioggia prima che Cada
    Autore: Jonathan Coe
    Edito da: Feltrinelli
    Genere: Romanzo
    Anno: 2007
    Trama:
    Il titolo prende origine dalla frase, apparentemente insensata, che viene pronunciata da una bambina, Thea, sulla riva di un lago. Coe si affida alle emozioni di Thea per catturare quegli istanti che precedono un temporale: odori, rumori, ma anche bisogno di proteggersi, di correre, di coprirsi. È proprio su quel lago sta per finire un grande amore, quello di Rosamond e Rebecca, due giovani donne che sfidano le convenzioni di una Inghilterra anni cinquanta. Il libro è un raccolta di istantanee che Rosamond, settantenne e stanca di vivere, descrive in ogni dettaglio a Imogen, figlia di Thea, cieca dall'età di tre anni. Coe narra una storia lunga 50 anni attraverso la descrizione minuziosa di venti fotografie ad una donna non vedente. Rosamond si affida ad un registratore e riempie ben quattro cassette. Si scola qualche bicchiere di whisky, aggiunge qualche goccia di diazepam e lascia un messaggio ad una sua nipote vivente, Gill: «Scova Imogen, falle avere questi nastri, deve conoscere la sua storia, la nostra storia».

    Libro sottoposto a Lettura collettiva a Giugno 2011.

    La pioggia prima che cada è stato Libro del mese a Ottobre 2010.

    Edited by Crispilla - 22/3/2013, 18:55
     
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  2. Crispilla
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    Mi è piaciuto, ma mi aspettavo qualcosa di diverso.
    L'idea di narrare una vita attraverso delle fotografie è insolita, soprattutto per un libro, dove le immagini devono essere tradotte in parole per essere inviate al lettore. Fosse stato un film, non ci avrei trovato nulla di originale.
    Purtroppo però la costante narrazione in prima persona mi ha stancato, specialmente nella prima metà e la mancanza di dialoghi è stato motivo di frustrazione. Apparivano sporadici come oasi nel deserto!
    Poi c'è un concetto di fondo che non condivido, ma quelle sono opinioni.
    Coe descrive una sorta di circolo vizioso della maternità: se la madre maltratta o ignora la figlia, lei a sua volta si comporterà nel medesimo modo nei confronti di una figlia sua. Così come Ivy ha "parole omicide" per sua figlia Beatrix (e Rosamond suggerisce che potrebbe averle rotto un braccio), Beatrix tenterà di aggredire con un coltello sua figlia Thea, la quale a sua volta sarà la causa della cecità di Imogen.
    Non so se Coe volesse fornirci un quadro psico-patologico, della serie "mia madre mi ha maltrattato da piccola, perciò quando crescerò e avrò figlie femmine mi vendicherò su di loro assumendo gli stessi atteggiamenti", oppure tratteggiare i contorni di una stirpe di donne molto sfortunate. D'ogni modo mi è sembrato un po' forzato questo continuo ripetersi della stessa situazione.
     
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  3. Merope Wood
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    Io l'ho trovata deliziosa quest'idea delle fotografie...mi ha fatta sentire nelle stesse condizioni di Imogen...mi sono subito riconosciuta in lei...anche io quelle fotografie non le posso vedere, anche io devo basarmi su cosa mi dicono le fotografie...è un concetto che mi ha fatta molto riflettere sulla potenza della narrazione in sì, non solo di questo, ma di tutti i libri...il lettore è un cieco a cui qualcuno deve dire cosa sta succedendo, lo scrittore è una specie di zia Rosamond che descrive i fatti attraverso le sue parole...di un lirismo pazzesco...
    per il resto del commento voglio finire di rileggere il libro...sono in dirittura d'arrivo comunque...
    per quanto invece riguarda Coe...io penso che si riferisca più che altro a una generazione sfortunata di donne, non mi sembra voglia fare un discorso più esteso di quanto non sia in realtà...sta di fatto che alcune fissazioni effettivamente le ha...io ho letto tutti i suoi libri andando a ritroso...analizzandoli in ordine cronologico c'è un crescendo spaventoso...non sembra nemmeno più lui rispetto alle prime opere...ci sono però degli elementi che vengono modificati (e migliorati), ma nell'essenza rimangono invariati: figure ai margini della pazzia, a tratti riprovevoli...e in molto dei suoi libri passati c'è almeno un personaggio omosessuale, bisessuale o qualcosa del genere...le sue altre tre migliori opere (La casa del sonno, La banda dei Brocchi, Circolo chiuso) e mettiamoci anche La famiglia Winshaw che è un buonissimo libro...hanno tutte questi elementi...talvolta c'è il semplice omosessuale e bom, come qui insomma, ma delle altre volte appaiono personaggi dalla sessualità fortemente disturbata...alla lunga forse si riduce un pò all'eccessiva ripetitività...probabilmente è per questo che il suo ultimo lavoro (il terribile segreto di...non so più chi) non mi ha colpita tanto quanto mi aspettassi...
     
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  4. **Claire**
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    Finalmente sono riuscita a finirlo ^^ mi spiace per averci messo così tanto .
    Sono stata attratta subito dal titolo di questo libro, ancor prima di leggere la trama perchè in qualche modo lo trovo quasi poetico..."La pioggia prima che cada" mi fà pensare a quei piccoli momenti, istanti preziosi di una vita che non si ripetono mai più, perchè unici e forse solo sognati e immaginati, inafferrabili.
    Mi fermo qui con le mie introspettive idee...e riprendo a parlare del libro che forse è meglio.
    Non sò cosa mi aspettassi di preciso da questo libro, perchè è il primo di Coe che leggo, posso dire che una volta iniziato non ho potuto fare a meno di continuare a leggerlo anche se in alcuni punti ammetto che la lettura mi stava un tantino annoiando. Mi è piaciuto molto l'idea di Zia Rosamund di raccontare una vita , anzi vite diverse che si intrecciano fra loro attraverso 20 fotografie . Rosamund ormai anziana ha il rimpianto di aver perso le tracce di Imogen , una ragazzina cieca , nipote della sua cugina più cara. E attraverso le foto che Rosamund racconta la storia di Beatrix, cugina adorata , della figlia di questa Thea fino ad arrivare ad Imogen.
    La cosa che spicca secondo me in questo libro è " l'ossessione " .
    Cambiano i nomi delle donne della famiglia ma è quasi come se "la maternità" venisse vissuta dalle donne di questa famiglia come una tormentosa e dolorosa ossessione, al punto tale da spingerle a fare del male alle proprie figlie. A vederle come il male più grande dei loro malesseri , delle loro frustrazioni e ossessioni.
    Non sò mi aspettavo qualcosa di diverso da questo libro , che comunque consiglio a chi ha voglia di leggere e porsi domande sulla stessa figura narrante che è in tutto il libro Rosamund (personaggio che sotto alcuni punti di vista rimane forse un mistero)
     
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  5. Merope Wood
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    Io credo che il tuo pensiero introspettivo abbia colto da solo l'intera essenza del libro, uno dei motivi per cui tanto l'ho amato...
    io penso che questa "avversione" per le figlie non sia tanto una ripicca verso le madri perché loro non sono state amate quindi devono riversare la loro sofferenza su terze, quanto una mancanza...prima a Bea poi a Thea è mancato l'amore e in più si sono messe con uomini sbagliati per fuggire la solitudine, per aggrapparsi a qualcosa...si trovano ancora più sole e riversano il loro rancore su chi gli sta vicino...tant'è vero che la seconda figlia di Beatrix non diventa come Thea appunto perché cresce in modo diverso...se non perché bea è cambiata e l'ha trattata in modo diverso quantomeno perché nella sua vita c'è stato un padre diverso, presente...io ho notato una grande assenza maschile...ok...in parte è perché Rosamond non tiene in alcuna considerazione gli uomini probabilmente, ma di certo il fatto che questi abbiano rinunciato alle loro donne così, in silenzio...
    poi va beh...io penso che Rosamond cerchi in un certo modo di giustificare gli errori di Bea e Thea, vuole troppo bene a entrambe per poter dire assolutamente e completamente "hanno sbagliato"...lo dice certo, ma cerca anche di...giustificarle è il temrine sbagliato...diciamo trovare un'attenuante ai loro errori...
     
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4 replies since 22/7/2010, 18:47   127 views
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