L'eredità della spada

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Crispilla
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    big



    Titolo: L'eredità della spada
    Autrice: Cristina Azzali
    Genere: fantasy
    Anno: 2015
    Nazione: ITALIA
    Edito da: SENSOINVERSO edizioni
    Trama: Nei Quattro grandi Regni del continente di Eryon impazza la guerra. Un conflitto sanguinoso, che non risparmia nemmeno i villaggi più sperduti, come Ivennon, dove Lenya Dalen vive con suo figlio Arthur e la piccola Ethel. Quando alcuni guerriglieri invadono la loro dimora, è Arthur, ancora piccolo ma con un sacro fuoco che gli arde dentro, a trarre in salvo sua madre e sua sorella grazie a una misteriosa spada lasciatagli dal defunto padre. Anni dopo, con la pace nel frattempo sopraggiunta, Arthur sarà impegnato a dover trovare il suo posto nel mondo, e le sue avventure si intrecceranno a quelle di maghi, divinatrici, banditi e spadaccine.

    Disponibile sui principali bookstore online (anche in versione ebook) e sul sito dell'editore.
    Leggi un estratto dall'ebook qui!

    Link utili:
    Pagina facebook ufficiale
    Sito ufficiale
    Recensione su "Sole e Luna Blog"
    Recensione sul blog "Leggere è... sognare"
    Recensione sul blog "On Rainy Days"
    Intervista all'autrice su be.Beap - Solo roba buona
    Intervista all'autrice su Inchiostro DiVerso

    Edited by Crispilla - 13/5/2016, 15:28
     
    .
  2. Merope Wood
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    :ChunChun23: :ChunChun34: :ChunChun23:
     
    .
  3. Crispilla
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Piccolo aggiornamento: il libro è ora disponibile anche in versione ebook al costo di € 6,99!
    Sul sito ibs.it è possibile leggere anche un estratto del file!
     
    .
  4. Crispilla
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    L'eredità della spada sul quotidiano L'Arena di Verona.
    kec6TVL

    https://i.imgur.com/kec6TVL.jpg
     
    .
  5. Crispilla
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Ho aggiornato il primo post con tutti i link alle recensioni/interviste... e settimana prossima ne arriva un'altra bella corposa.

    Care signore, cosa aspettate a riempire questo topic di commenti??
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    ◆◆◆◆◆◆◆◆

    Group
    Admin
    Posts
    3,899
    Location
    Hobbiton

    Status
    Offline
    Sììì non vedo l'ora dell'intervista corposa! il commento l'avrai tra poco più di una settimana!
     
    .
  7. Crispilla
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (~alyps~ @ 29/1/2016, 23:57) 
    Sììì non vedo l'ora dell'intervista corposa! il commento l'avrai tra poco più di una settimana!

    Aly eccola qui la tua intervista corposa! INTERVISTA
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    ◆◆◆◆◆◆◆◆

    Group
    Admin
    Posts
    3,899
    Location
    Hobbiton

    Status
    Offline
    Ottima, ovviamente dopo un po' rigirano le stesse domande (e io penso di conoscere le risposte XD) ma le risposte non annoiano mai! Ma... la fiction a quattro mani con una cara amica??
    scusate l'ot, se vuoi ti pongo la domanda da un'altra parte XD
     
    .
  9. Crispilla
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (~alyps~ @ 1/2/2016, 16:27) 
    Ottima, ovviamente dopo un po' rigirano le stesse domande (e io penso di conoscere le risposte XD) ma le risposte non annoiano mai! Ma... la fiction a quattro mani con una cara amica??
    scusate l'ot, se vuoi ti pongo la domanda da un'altra parte XD

    Beh sì, le domande alla fine sono quelle... io cerco di rigirare un po' le risposte, ma poi per coerenza devo dire sempre le stesse cose! :lol:
    La fanfic è quella che stiamo scrivendo io e Merope... non te ne avevamo parlato??
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    ◆◆◆◆◆◆◆◆

    Group
    Admin
    Posts
    3,899
    Location
    Hobbiton

    Status
    Offline
    No! o forse sì, perché ci avrei messo la mano sul fuoco che fosse Merope...
     
    .
  11. Annachì
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Allora! Ho finito il libro, ed eccomi qui a scrivere un commento! Mi è venuto abbastanza lungo, ne chiedo scusa in anticipo xD
    Premetto che nonostante fossi curiosa in merito a questo libro e nonostante aly me ne avesse tessuto le lodi, ero un po’ scettica su quanto avrebbe potuto piacermi per almeno per un paio di motivi.
    Innanzitutto l’idea dello “scrittore emergente” che ti fa leggere il libro gratis: di solito tutte le volte che un così detto “autore emergente” mi regalava il suo libro, questo si rivelava puntualmente una schifezza assoluta o, nel migliore dei casi, una cosa appena passabile, “carina”, ma senza un minimo di spessore.
    L’altro fattore che mi portava a dubitare era la casa editrice a pagamento. Non ho mai letto niente, prima d’ora, pubblicato da una CE a pagamento e tuttavia la pessima fama di cui godono, online e non solo, tra lettori e scrittori, mi ha sempre fatto diffidare di chi decide di pubblicare con loro.
    Infine, quando ho visto la mappa della terra sulla prima pagina ho pensato “ecco, un’altra fan(atica) di Tolkien che cerca di ripercorrerne le orme” :lol: (anche di questo genere di “scrittori” ho avuto modo di incrociarne qualcuno, purtroppo xD).
    Comunque, tutta questa lunghissima premessa per dire che sono rimasta molto molto sopresa dal trovarmi davanti un libro veramente bello! Ben scritto, appassionante e avvincente, con personaggi e vicende credibili e ben caratterizzati e insomma, è stato proprio un piacere leggerlo!
    Cercando di essere un po’ più specifica, i punti di forza di questo libro sono, probabilmente, quelli che già mi aveva anticipato aly, ovvero uno stile ricercato e una profonda caratterizzazione dei personaggi.
    Riguardo al primo, superata una certa iniziale difficoltà nel farsi coinvolgere (all’inizio non l’ho trovato uno stile propriamente avvolgente, ma troppo formale e rigido), sono stata molto colpita dalla bellezza di un lessico così ricco, che non si incontra di frequente e che risulta abbastanza particolare. Forse in qualche punto l’ho trovato un po’ troppo “scolastico”, e per i miei gusti e c’erano decisamente troppe metafore, ma comunque, come dicevo, ne sono rimasta affascinata e trovo che abbia contribuito a dare una caratterizzazione personale al romanzo.
    Lessico a parte, ho trovato le scene descritte in maniera molto “cinematografica”. È uno di quei libri in cui si viene letteralmente trasportati nella scena, in cui si riesce a vivere l’ambiente dove si svolge l’azione, e si immagina senza il minimo sforzo la scena quasi “tridimensionalmente”. È uno di quei libri che non avrei difficoltà ad immaginarmi come film :)
    Anche le vicende, soprattutto nella prima metà del libro, si svolgono in maniera molto cinematografica. Prima ci viene presentato Arthur, intento a vivere la sua vita di sempre ma smanioso di andare via. Poi compaiono dei misteriosi viaggiatori visti attraverso gli occhi di banditi e il cammino di tutti si intreccia a poco a poco in modo non imprevedibile ma comunque sfizioso da seguire.
    Passando ai personaggi, è vero che questi sono molto ben caratterizzati. Risultano in qualche modo veri, o per lo meno credibili. Nessuno fa sconti al protagonista (a parte quelli per cui si dispera alla fine, ma non dicevo in quel senso xD), nessuno lo tratta come un genio, (anche se ovviamente, essendo il protagonista ed essendo questo un romanzo sulla sua ascesa, qualcosa di “speciale” doveva averlo e vabbè xD), non ha la strada spianata né si comporta in maniera troppo sfacciata e piena di sé, come spesso accade a protagonisti di romanzi simili.
    Tutti gli altri personaggi, principali ma anche secondari, hanno ciascuno una propria caratterizzazione che li inquadra a tutto tondo, e ho amato come i “segreti di famiglia” si svelassero a poco a poco, una parola per volta, un indizio buttato lì casualmente e quello dopo a rinforzare il primo… personalmente, mi ha aiutato molto a mantenere viva l’attenzione.

    Io sono il tipo di lettrice che, se un libro è scritto bene e coinvolgente, mi piace a prescindere da quale sia il contenuto, quindi ho amato molto questo romanzo, nonostante poi, a mente fredda, mi sia resa conto che, almeno secondo me, qualcosa che non va sulla storia complessiva c’è. Ma preferisco mettere tutto sotto spoiler, nel caso qualcuno che non ha ancora letto il libro passi di qui!
    Innanzitutto la lentezza. Non nel senso che sia noioso, ma nel senso che, in tutto il libro, accade molto poco. Essendo un libro su un ragazzo che sogna di diventare cavaliere, la maggior parte della storia la si conosce già, per così dire, e quindi rendersi conto, dopo trecento e passa pagine, che tutto quello che è successo è che Arthur è riuscito ad arrivare in una delle capitali e a farsi prendere come allievo… è frustrante, ecco xD E a quel punto, la vicenda, invece di “decollare”, stagna con pagine e pagine di seghe mentali di Gwinneth e Arthur su come la prima sia costretta a rimanere al castello mentre vuole partire e non ci si trova bene… non sono giunta alla frustrazione, però una punta di fastidio l’ho avvertita xD
    Inoltre, io personalmente sono rimasta talmente avvinta dalla vicenda che, prima che fosse proclamato il vincitore del torneo, ero ancora lì a chiedermi se Arthur ce l’avrebbe fatta a diventare cavaliere, però magari, qualcuno meno ingenuo di me questa domanda non se la sarebbe posta e sul piatto non viene messo veramente molto altro. Cioè, in pratica, quello che vorrei dire è che secondo me la storia, considerata nel suo complesso è banale, perché già sentita mille volte, e non arricchita sufficientemente dalle sottotrame e dagli altri personaggi. Il percorso di Arthur, per quanto credibile ed emozionante, è fin troppo lineare e tutto il libro, almeno fino al duello potrebbe essere facilmente riassunto in poche parole… Il mondo che ci viene presentato, a parte qualche parola sulla magia, è semplicemente un mondo medievale, non arricchito da nulla, della guerra si dice poco, e, almeno per il momento, sembra una guerra banale, con niente di interessante, tutto quello che ne rimane è la grande devastazione che si è portata dietro e basta, dei personaggi secondari, per quanto ben caratterizzati, si conosce poco e insomma, abbiamo solo Arthur e il suo desiderio di diventare cavaliere, che alla fine viene esaudito… almeno secondo me, non è granchè, per un romanzo xD
    Mi si potrebbe ribattere che è un romanzo introduttivo, ma per come la vedo io, ogni romanzo deve essere valido da solo, come entità unica diciamo, altrimenti credo che non abbia senso proprio pubblicarlo come unità a sé, in qualche modo “conclusa”… a questo proposito c’è da dire che ho davvero detestato il finale. Ora, io oltre a non avere troppa dimestichezza con il fantasy, non ho neanche troppa dimestichezza con le saghe xD Non mi piacciono tantissimo, perché di solito non riesco a stare dietro a più libri, a recuperarli o ad aspettarne la pubblicazione e via dicendo. Comunque, non ho davvero niente contro le saghe, a patto che ogni romanzo in qualche modo sia un’entità compiuta, che lasci sicuramente aperte molte porte e in sospeso molte domande, ma che risolva con una conclusione di qualche tipo la narrazione. Diciamo che il mio ideale su questo fronte sono i libri di Harry Potter (almeno i primi, poi mi sa che è andata peggiorando xD), dove alla fine di ogni libri si poteva mettere un punto fermo alla fine dell’anno scolastico, pure se c’era sempre la consapevolezza della vita che continuava.
    Ora, un finale come quello de L’eredità della spada mi ha fatto sentire derubata. Se avessi comprato il libro in libreria mi sarei arrabbiata tantissimo, perché mi sarebbe sembrato un modo un po’ squallido per convincermi a comprare il successivo. Per me un libro è una storia finita, non un racconto a puntate! Questo libro non ha affatto conclusione e questa insomma, è una cosa che proprio non mi è andata giù xD
    La conclusione in un libro serve, almeno a me, a chiudere le idee sulla storia, sui suoi personaggi, sul suo mondo. Magari non è un addio ma soltanto un arrivederci, ma è comunque un commiato. Così, mi è sembrato come di lasciare una porta aperta… i pensieri sulla storia e i suoi personaggi svaniranno ugualmente, perché è inevitabile, ma non lasceranno quella sensazione di compiutezza e di “finito” che amo tanto chiudendo l’ultima pagina.
    Un’altra cosa che mi ha lasciata un po’ perplessa è stata tutta l’ultima parte da dopo il duello, che mi è piaciuta molto meno di quelle precedenti. Ho trovato la storia di Garreth leggermente sopra le righe, perché da un certo punto in poi tutti cominciano a comportarsi in maniera un po’ strana… e passi per Gwinneth, che probabilmente ha un lutto non elaborato e vabbè, ma gli altri invece di contenerla praticamente l’assecondano! Ora, io non ho mai perso una persona cara, quindi non mi permetterei di dire come ci si comporta anche perché poi ogni essere umano ha reazioni diverse, però parliamo pur sempre di qualcosa accaduto dieci anni prima… e dieci anni sono tantissimo tempo… quindi ripeto, passi per Gwinneth, ma che né suo padre né Rayleight le tirino un bello schiaffo per come si comporta nei confronti di Arthur, e anzi che il padre, che fino a quel momento sembrava nonostante tutto un uomo tutto d’un pezzo e capace di farsi rispettare perfino dalla figlia, diventi d’improvviso quello tutto timoroso, che si preoccupa ma non osa parlare, che si fa platealmente mancare di rispetto e quasi sbattere le porte in faccia… non lo so, mi è come sembrato che ad un certo punto l’intero castello si trasformasse in un covo di pazzi, che, ancora una volta, non risulta del tutto inverosimile ma… boh, magari è stato solo un fastidio mio ^^ Quello che ho trovato esagerato più che altro è stato il pensiero che qualcuno potesse confondere Arthur con Garreth… cioè, mi pare un pensiero così ridicolo che non sono proprio arrivata a comprenderlo, e forse per questo mi è sfuggita la comprensione della pazzia che ad un certo punto prende tutti quanti…

    Una cosa random, che non sapevo dove inserire e metto qui prima di chiudere lo spoiler: ho amato moltissimo la ricomparsa di Ferryman :woot: è uno di quei trucchi narrativi dai quali mi faccio sempre piacevolmente sorprendere xD


    Per concludere questo flusso caotico e infinito di impressioni, nonostante qualche problema a livello narrativo, questo romanzo mi è piaciuto moltissimo, e sicuramente leggerò il prossimo, insomma, ti sei guadagnata una lettrice :D
     
    .
  12. Crispilla
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Oh! E finalmente è arrivato un commentone! :lol:

    CITAZIONE
    Comunque, tutta questa lunghissima premessa per dire che sono rimasta molto molto sopresa dal trovarmi davanti un libro veramente bello! Ben scritto, appassionante e avvincente, con personaggi e vicende credibili e ben caratterizzati e insomma, è stato proprio un piacere leggerlo!

    Riuscire a stupire e sorprendere è una gran cosa, forse è il complimento più importante per me. Capisco che ci sia un certo pregiudizio nei confronti degli esordienti... oddio, che poi a volte non è nemmeno così ingiustificato. Ci si ritrova di fronte a certi "capolavori" che definire imbarazzanti è riduttivo. E nemmeno l'andamento di mercato è una sicurezza, perché non è raro trovare tra gli ebook più venduti su amazon trame spudoratamente copiate da saghe famose o testi pieni zeppi di errori grammaticali... vabbè, parentesi chiusa!^^"

    Ti ringrazio moltissimo per le critiche positive e di quelle negative faccio tesoro, perché quando arrivano da persone che hanno letto il libro fino in fondo (mi fanno ridere, per non dire piangere, quelli che dicono peste e corna di un libro e tu chiedi "Ma come finisce?" "Ah non so, mi sono fermato a pagina 20" :ph34r:) e che hanno anche impiegato parte del loro tempo per sedersi e mettere insieme un commento articolato e preciso, allora sì che possono tornare utili per crescere ed evolversi.
    Sono passati 5 anni e sono convinta che, se dovessi ricominciare ora da zero, non scriverei lo stesso libro, ma credo sia anche interessante, nell'ottica di una saga, assistere alla maturazione e agli aggiustamenti di tiro dello stile dell'autore. Fatalità ho appena iniziato a leggere la serie della Torre Nera di King e dalla prefazione ho scoperto che all'inizio del 2000, prima di scrivere gli ultimi romanzi del ciclo, ha deciso di riprendere in mano i primi tre e revisionarli completamente, aggiungendo nuovo materiale e limando tutte le imperfezioni del testo originale. Ed è da ieri che mi domando: "Ma... è giusto fare un'operazione del genere? Si può fare o no?". Perché per me un libro (pubblicato) è un po' come un punto fisso, qualcosa di immutabile, così è e così deve rimanere e se volevi modificare qualcosa potevi pensarci prima. Certo, un conto è fare una revisione tra una ristampa e l'altra per eliminare i refusi, magari fare un po' di editing leggero leggero... ma addirittura aggiungere nuove pagine? Fare l'extended version? Non so, sono molto perplessa... poi King può fare tutto quello che vuole a prescindere, non per niente è il Re.
    Ho divagato di nuovo... non so più nemmeno cosa volevo dire.

    Per quel che riguarda le considerazioni a proposito della trama, volevo giusto soffermarmi su un punto, ma solo per fare chiarezza. Per come la vedo io, un libro è composto da due elementi: la confezione e il contenuto. La confezione è rappresentata dallo stile, dalla scrittura vera e propria, il lessico, il registro, le figure retoriche, gli artifici narrativi. Il contenuto è, ovviamente, la trama. La confezione per me, quando si arriva ai giudizi, è la più importante, perché è oggettiva: le parole che ognuno legge sono le stesse. Invece la trama può colpire, coinvolgere e ispirare in moltissimi modi: è altamente soggettiva e, come tutto ciò che è soggettivo, non si può contestare. Per questo se un ipotetico lettore mi dicesse che il libro è scritto male, o mi accusasse di non conoscere la lingua italiana mi incavolerei di brutto. Ma se invece lo stesso ipotetico lettore dicesse "la storia non mi ha convinto per questo, quello e quell'altro motivo", allora posso solo prenderne atto e accettarlo, perché i gusti personali non si discutono. Io per prima mi sono ritrovata decine di volte a scrivere o solo pensare "Libro scritto benissimo, peccato per la trama insulsa".

    Ecco, e il pensiero che ci tenevo ad esprimere riguarda il tuo ultimo commento, ovvero quello che potrebbe essere inteso come il colpo di scena del libro. Credo che il dolore sia uno dei più grandi e oscuri misteri della mente umana; mentre è facile immaginare come ci si possa sentire ad essere felici, annoiati, delusi, ansiosi, magari anche ad essere innamorati, credo che il dolore sia forse l'unico sentimento inimmaginabile, se non si è sperimentato sulla propria pelle. E, anche quando ciò avviene, non vuol dire che si sia compreso il senso universale del dolore. Non esiste un dolore comune; anche se due persone hanno vissuto lo stesso trauma, non potranno mai sapere cosa prova l'altro. L'unico modo per farlo sarebbe diventare fisicamente l'altro. Non a caso, dal mio punto di vista la frase più importante di tutto il romanzo è "Ogni dolore è diverso."
    Per questo quando si parla di dolore, specialmente di elaborazione del lutto, credo che nessuno abbia la capacità di giudicare la reazione dell'altro, di dire "questo è il modo giusto di reagire", oppure "stai sbagliando". Un trauma come può essere la perdita di una persona amata scatena reazioni talmente diverse e varie nella mente di una persona, che per tutti gli altri possono sembrare folli o esagerate. Parlando concretamente, ci sono persone che perdono un amico o un parente e dopo 10 minuti lo scrivono su facebook; altri si fanno tatuaggi in memoriam, altri si ubriacano, si drogano, altri si lasciano addirittura morire a loro volta. E altri non fanno una piega, almeno apparentemente. E anche se a me la cosa di facebook sembra una stupidata colossale, non mi permetterò mai di dire a quell'ipotetica persona "guarda che secondo me è di cattivo gusto". Ognuno metabolizza il dolore come può e come crede.
    Per la stesura del romanzo mi sono documentata molto, ho letto tesi psicologiche (prima tra tutte quella delle famose 5 fasi) e ho anche cercato testimonianze di chi dice di sentire ancora la presenza dei defunti come qualcosa di concreto; senza sfociare nel paranormale, è veramente sorprendente rendersi conto di quanti casi del genere esistano. E l'ho fatto perché, pur potendo disporre di esperienze dirette, non volevo che tutto si riconducesse alla mia visione, perché sarebbe stato limitante.
    Ecco, tutto questo solo per dire che è un argomento al quale mi sono approcciata con molta cautela e con molto rispetto, pienamente consapevole del rischio corso. Perché basare gran parte della storia sul dolore, visto che non è universale, è rischioso.
     
    .
  13. Annachì
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Crispilla @ 25/2/2016, 13:51) 
    Ed è da ieri che mi domando: "Ma... è giusto fare un'operazione del genere? Si può fare o no?". Perché per me un libro (pubblicato) è un po' come un punto fisso, qualcosa di immutabile, così è e così deve rimanere e se volevi modificare qualcosa potevi pensarci prima. Certo, un conto è fare una revisione tra una ristampa e l'altra per eliminare i refusi, magari fare un po' di editing leggero leggero... ma addirittura aggiungere nuove pagine? Fare l'extended version? Non so, sono molto perplessa... poi King può fare tutto quello che vuole a prescindere, non per niente è il Re.

    Non sapevo questa cosa, e lascia perplessa anche me!
    Questo è uno dei motivi per cui non amo troppo le saghe... secondo me poi con tanto materiale accumulato, tanti personaggi, tante storie, finisci per perdertici, hai bisogno in qualche modo di "aggiustare il tiro", magari di integrare avvenimenti già descritti, ci ripensi parzialmente sui primi libri perchè scritti troppo tempo prima (come dicevi tu a proposito del tuo, e come di fatto ha fatto anche King...), e io da lettrice rimango molto disorientata da questa cosa hahaha xD Poi ormai le cose, anche nell'ambito della letteratura, stanno diventando molto più "fluide" grazie al digitale (penso ad Amazon che permette l'aggiornamento automatico degli ebook...) quindi è difficile capire come potrà evolversi e se King non è stato solo un precursore dei tempi... penso comunque che sia più che lecito tenersi i propri dubbi in merito, almeno per il momento xD
    Tornando un po' più in topic, in cinque anni penso che possa cambiare moltissimo sia il modo di scrivere, sia quello di affrontare la vita e di filtrarla per metterla sulla pagina, e sono d'accordo su come sia bello seguire l'evoluzione di un autore libro dopo libro, perciò insomma, sono ancora più curiosa di leggere il seguito :)

    CITAZIONE (Crispilla @ 25/2/2016, 13:51) 
    Credo che il dolore sia uno dei più grandi e oscuri misteri della mente umana;[...] Non a caso, dal mio punto di vista la frase più importante di tutto il romanzo è "Ogni dolore è diverso."
    Per questo quando si parla di dolore, specialmente di elaborazione del lutto, credo che nessuno abbia la capacità di giudicare la reazione dell'altro, di dire "questo è il modo giusto di reagire", oppure "stai sbagliando". Un trauma come può essere la perdita di una persona amata scatena reazioni talmente diverse e varie nella mente di una persona, che per tutti gli altri possono sembrare folli o esagerate. [...]
    Per la stesura del romanzo mi sono documentata molto, ho letto tesi psicologiche (prima tra tutte quella delle famose 5 fasi) e ho anche cercato testimonianze di chi dice di sentire ancora la presenza dei defunti come qualcosa di concreto; senza sfociare nel paranormale, è veramente sorprendente rendersi conto di quanti casi del genere esistano. E l'ho fatto perché, pur potendo disporre di esperienze dirette, non volevo che tutto si riconducesse alla mia visione, perché sarebbe stato limitante.
    Ecco, tutto questo solo per dire che è un argomento al quale mi sono approcciata con molta cautela e con molto rispetto, pienamente consapevole del rischio corso. Perché basare gran parte della storia sul dolore, visto che non è universale, è rischioso.

    Sai che mentre scrivevo il primo commento mi è venuta in mente proprio quella frase del libro? Evidentemente, a qualche livello inconscio, ne ero rimasta colpita :)
    Non avevo idea che ti fossi documentata, e anche a fondo, però si sente l'approccio molto rispettoso e molto credibile (sì, ho usato forse un po' troppe volte questa parola, ma trovo che renda proprio l'idea!) a tutta la vicenda. Infatti quando ho tentato di spiegare razionalmente quale parte delle reazioni dei personaggi nell'ultima parte del romanzo non mi convinceva non ho trovato appigli concreti, perchè in realtà non c'è nessun comportamento, parola o scena di cui avrei potuto dire "no, questo proprio non ha senso". Per questo ho finito per concludere che era tutto un fastidio personale, dettato in parte anche dal "dispiacere" di vedere i personaggi allontanarsi sempre di più e litigare tra di loro invece di andare d'amore e d'accordo (ehm, sì, sembra parecchio stupido, ma alla mia veneranda età ancora a volte faccio difficoltà a separare l'impatto emotivo di quello che vorrei leggere con il giudizio più "oggettivo" sulla storia che sto effettivamente leggendo...) xD
    L'unica cosa su cui rimango abbastanza convinta è che dieci anni siano un sacco di tempo. Certi dolori non si superano mai, su questo siamo d'accordo, ma se dopo dieci anni fanno male come il primo giorno, o quasi, probabilmente rimane qualcosa d'irrisolto. Però anche qui, mentre lo scrivo, mi rendo benissimo conto che è molto difficile risolvere queste cose e che forse è più comune e frequente non riuscire ad elaborare certi lutti che farlo e lasciare questioni irrisolte, tabù di qualche tipo e non detti è forse quello che fanno tutti (esperienze dirette di lutti importanti non ne ho... ma indirette sì, nel senso che capisco cosa accade, o può accadere, a chi rimane)... insomma, probabilmente sono stata un po' troppo precipitosa nello scrivere il primo commento e comunque è un argomento su cui ho le idee abbastanza confuse, perciò rischio di scrivere tutto e il contrario di tutto!
    Ah, invece l'idea che Gwinneth "senta" il fratello l'ho trovata molto bella, quasi poetica, delicata, commovente... riflettendoci, non l'idea, che anzi detta così mi farebbe anche un po' ridere... o piangere, ma il modo in cui sono state descritte le scene... insomma, ancora una volta sono stata convinta da come è narrata la storia :)
     
    .
  14. Crispilla
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Eh, sì il problema delle saghe è quello. Io e Merope (altra admin del forum) abbiamo tutta una nostra teoria sul perché Martin ci stia mettendo così tanto a finire Le Cronache, che contempla, per dirla in maniera colorita, un incasinamento di tutti i filoni narrativi! :D Io fortunatamente sono una persona abbastanza metodica e organizzata, quindi spero di riuscire a far quadrare tutto prima della fine. Certo è che, se mi trovassi nella situazione d'essere bloccata da qualcosa che ho già scritto, cercherei un modo alternativo per arrivare comunque dove voglio arrivare, piuttosto che tornare indietro e rimuovere l'ostacolo. E penso anche che un'operazione di questo tipo si conceda, tra virgolette, solo ad un autore molto famoso e influente (come King)... come se il successo ti desse in qualche modo il potere di fare quello che vuoi col tuo lavoro.
    Già... perché adesso si possono modificare gli ebook direttamente... ho paura che presto saremo sommersi da gente che autopubblica un libro che ha scritto in due settimane per poi modificarlo ogni tre giorni, quando gli salta in mente una nuova idea. La troppa fretta in questo campo è nociva... il processo di revisione è fondamentale e va fatto prima della pubblicazione, che cavolo! :lol:

    Le tue sono tutte sensazioni comprensibili. Mi fa piacere, anzi, che in qualche modo tu ti sia soffermata a riflettere su questo punto. Già alyps mi ha confessato che in qualche modo sono riuscita a farle riconsiderare il suo rapporto con il soprannaturale! :P E' bello stimolare così il lettore. Perché, nel bene e nel male, l'unico libro che ha fallito è quello che ha lasciato indifferenti.

    CITAZIONE
    L'unica cosa su cui rimango abbastanza convinta è che dieci anni siano un sacco di tempo.

    Sì, lo so... io ho voluto giocare un po' sul fatto che, anche se a volte credi di aver superato un trauma (che non deve essere necessariamente un lutto), un determinato evento scatenante può riportare a galla tutta una serie di sensazioni. E se poi il trauma non era stato elaborato ma soltanto sepolto, ignorato, eh allora il colpo può essere ancor più pesante.
    Comunque, come dicevo prima, non c'è una verità assoluta su questioni così complesse e tutto sta nella sensibilità dei vari lettori: qualcuno può dire "sì, mi ci riconosco benissimo", un altro "no, è troppo estremo" e un altro ancora, come te, può dire "non mi tocca in prima persona, però credo sia plausibile".
    E tutte e tre le reazioni vanno bene, non ne esiste una giusta.

    CITAZIONE
    ehm, sì, sembra parecchio stupido, ma alla mia veneranda età ancora a volte faccio difficoltà a separare l'impatto emotivo di quello che vorrei leggere con il giudizio più "oggettivo" sulla storia che sto effettivamente leggendo...

    Non so quale sia la tua veneranda età, ma io ho 26 anni e nei giochi di ruolo o videogames cerco sempre di andare d'accordo con tutti, anche con quelli che mi stanno sulle scatole, perché voglio che facciano gruppo! :lol: Non sono capace di rispondere male nemmeno ad un personaggio immaginario!
     
    .
  15. Francesco RS
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Crispilla @ 25/2/2016, 22:20) 
    Già... perché adesso si possono modificare gli ebook direttamente... ho paura che presto saremo sommersi da gente che autopubblica un libro che ha scritto in due settimane per poi modificarlo ogni tre giorni, quando gli salta in mente una nuova idea. La troppa fretta in questo campo è nociva... il processo di revisione è fondamentale e va fatto prima della pubblicazione, che cavolo! :lol:

    Vedi che anche tu hai l'istinto dell'antiutopia? :lol: Libri che cambiano ogni tre giorni, autori improvvisati che autopubblicano libri scritti in due settimane... c'è qualcosa di orwelliano in tutto questo.
    Io comunque sono assolutamente contrario a questa storia di cambiare libri di una saga per "far quadrare" le situazioni dei libri successivi. Contrario anche se si tratta di un autore affermato. Cosa vuol dire cambiare la trama di un libro scritto, pubblicato e venduto 10 anni fa? Per me è una presa in giro nei confronti dei lettori. Io già odio quando escono quei prequel che per sviluppare una storia nuova incasinano la trama precedente, figuriamoci modificare proprio il libro.
     
    .
30 replies since 12/8/2015, 16:16   595 views
  Share  
.