Madame Bovary

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  1. Crispilla
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    IL LIBRO
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    Titolo: Madame Bovary
    Autore: Gustave Flaubert
    Genere: romanzo realista
    Anno: 1865
    Nazione: FRANCIA
    Trama: Un ufficiale sanitario, Charles Bovary, dopo aver studiato medicina durante la giovinezza, sposa una donna più grande di lui, che però muore prematuramente. Rimasto vedovo, si risposa con una bella ragazza di campagna, Emma Rouault, impregnata di desideri di lusso e romanticherie, vagheggiamenti che le provengono dalla lettura di romanzi. Charles è benestante, ma anche noioso e maldestro. Emma crede che la nascita di un maschio "curerà" il loro matrimonio. Quando rimane incinta, e alla fine partorisce una figlia, si convince che la propria vita sia finita.
    Charles decide che per Emma ci vuole un cambio di scena, e si trasferisce dal villaggio di Tostes a un altro villaggio altrettanto deprimente, Yonville. Emma accetta il corteggiamento di una delle prime persone che incontra, un giovane studente di giurisprudenza, Léon Dupuis, che sembra condividere con lei il gusto per le "cose più belle della vita".


    Libro sottoposto a Lettura collettiva a Luglio 2013.

    I FILM
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    Titolo: Madame Bovary
    Regia: Vincente Minnelli
    Genere: sentimentale
    Anno: 1949
    Nazione: USA
    Cast:
    Jennifer Jones: Emma Bovary
    James Mason: Gustave Flaubert
    Van Heflin: Charles Bovary
    Louis Jourdan: Rodolphe Boulanger
    Christopher Kent: Léon Dupuis
    Gene Lockhart: J. Homais
    Gladys Cooper: Madame Dupuis
    George Zucco: Dubocage
    John Abbott: sindaco Tuvache
    Henry Morgan: Hyppolyte
    Ellen Corby: Félicité


    madame-bovary-chabrol



    Titolo: Madame Bovary
    Regia: Claude Chabrol
    Genere: drammatico
    Anno: 1991
    Nazione: FRANCIA
    Cast:
    Isabelle Huppert: Emma Bovary
    Jean-François Balmer: Charles Bovary
    Christophe Malavoy: Rodolphe Boulanger
    Jean Yanne: M. Homais

    Tratto da wikipedia.
     
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  2. Crispilla
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    E' sicuramente uno dei romanzi che più hanno segnato la storia della letteratura, non solo francese. Per essere stato scritto poco oltre la metà dell'800 è di una modernità sconvolgente e non stupisce affatto che sia stato processato per atti contro la morale (ciò non toglie che sia una barbarie processare i libri e gli autori, così come i film).
    Noi ormai siamo assuefatti al sesso e a tutto ciò che si lega ad esso, ma la cosa assurda è che più libertà sessuale abbiamo (diciamocelo fuori dai denti, non siamo più ai tempi della Bovary), più diventiamo incontentabili, vogliamo di più, sempre di più; ecco allora che la scena erotica raccontata con le solite metafore e le classiche allusioni non basta più, servono i dettagli, una valanga di dettagli, praticamente un trattato di anatomia, e il sesso non può essere più "normale", che noia! Orge, sadomaso, fetish, bondage, chi più ne ha più ne metta, niente è mai troppo strano o troppo degenerato.
    La mania della letteratura erotica si spiega soltanto in questo modo, ma, pur di fronte alla proliferazione di questi romanzetti da quattro soldi, dove la trama è solo un tappabuchi tra una scena di sesso e l'altra, dove le fantasie erotiche vengono sguinzagliate e stereotipate in maniera sempre più imbarazzante, in un periodo come questo, dove la chiave per avere successo sembra legata agli aggettivi "esplicito" e "svergognato", la vera trasgressione, il vero scandalo è ancora incarnato da una carrozza che continua a percorrere senza sosta un paesino della Francia, con all'interno due amanti che si uniscono per la prima volta, guidata da un cocchiere confuso ed imbarazzato.
    Scusate la piccola invettiva, ma credo sappiate che detesto con tutto il cuore la nuova pseudo letteratura erotica... pseudo perchè prima di tutto non è letteratura e non è nemmeno tanto erotica... io se non altro trovo molto più intrigante e lirica la carrozza della Bovary che la descrizione di parti del corpo che fanno questo e quello!

    Comunque, allontaniamoci un momento dalla passione carnale e da tutti gli annessi e connessi, anche se tolti quelli non rimane moltissimo nella storia di Emma Bovary. D'altronde è dichiaratamente un romanzo introspettivo che vuole scavare nella psiche e nell'interiorità di questa donna come tante, mettendola a nudo anche con una certa crudeltà a volte; Flaubert non è certo sempre magnanimo nei confronti della sua protagonista, che consegna a noi lettori con tutti i suoi difetti e le sue debolezze ed è proprio in questo che sta la definizione "naturalismo".
    C'è un altro grande romanzo realista che ha molti punti di contatto con questo, e s'intitola "Anna Karenina". Tra lo stile di Tolstoj e quello di Flaubert preferisco di gran lunga il secondo; alcuni paragrafi sono pura poesia, ma quello che apprezzo maggiormente sono alcune metafore e le descrizioni mai scontate di personaggi, ambienti, paesaggi, che impreziosiscono il romanzo come diamanti. Le sue tematiche sono naturaliste, ma il suo stile è più legato all'eleganza e al manierismo dei romantici, cosa che invece si avverte meno in Tolstoj.
    Un'aspetto che però preferisco in Anna Karenina è la trattazione del suicidio; l'agonia della Bovary è resa molto bene, mentre le motivazioni del suo gesto restano vaghe perchè non ci vengono rivelate attraverso i pensieri della donna, a differenza di quasi ogni altra emozione che prova. Il fatto che non siano esplicite lascia spazio all'interpretazione del lettore ed ecco che non possiamo che trovare una risposta banale: era sopraffatta dai debiti e dall'indifferenza degli uomini, perciò si è avvelenata. La considero una caduta di stile da parte di Flaubert che avrebbe potuto analizzare anche quest'ultima azione della protagonista, così come ha analizzato tutta la sua vita, per restituirci una motivazione se non più comprensibile, almeno più originale. Al confronto con il suicidio della Karenina di Tolstoj e del concetto di togliersi la vita per vendicarsi degli uomini che ha amato, facendoli soffrire, questo è certamente meno interessante.
    Questa secondo me è l'unica pecca di un romanzo straordinario.
     
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    Tra lo stile di Tolstoj e quello di Flaubert preferisco di gran lunga il secondo; alcuni paragrafi sono pura poesia, ma quello che apprezzo maggiormente sono alcune metafore e le descrizioni mai scontate di personaggi, ambienti, paesaggi, che impreziosiscono il romanzo come diamanti. Le sue tematiche sono naturaliste, ma il suo stile è più legato all'eleganza e al manierismo dei romantici, cosa che invece si avverte meno in Tolstoj.

    Non ho letto Tolstoj, ma concordo sulla parte di Flaubert... la sua sensibilità nelle descrizioni è qualcosa di straordinario. Per le prime 100 pagine mi ha entusiasmato... però purtroppo poco dopo ho cominciato ad arrancare e con molta sofferenza l'ho finito. Troppo stagnante e troppo avvitato su se stesso...la psicologia della Bovary la si afferra dopo due minuti di lettura, quella di Rodolphe e Lèon pure... per cui dopo pagine e pagine in cui si raccontavano i loro incontri, in cui si descrivevano gli acquisti della Bovary, in cui lei si faceva mille paranoie... ammetto che mi sono annoiata. Forse non ero dell'umore adatto per intraprendere la lettura di questo libro... l'ho sentito molto monotono e di una pesantezza tale :ChunChun38: che da non farmi apprezzare le sfumature e gli intarsi della prosa di Flaubert che all'inizio mi avevano molto incuriosito. Non parlo solo di descrizioni concrete, ma anche di quelle dei sentimenti... molto acute, poeticissime. Però appunto, prolisso... forse è un autore che non fa per me :/
     
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    CITAZIONE (~alyps~ @ 19/8/2013, 15:41) 
    la psicologia della Bovary la si afferra dopo due minuti di lettura, quella di Rodolphe e Lèon pure... per cui dopo pagine e pagine in cui si raccontavano i loro incontri, in cui si descrivevano gli acquisti della Bovary, in cui lei si faceva mille paranoie... ammetto che mi sono annoiata. Forse non ero dell'umore adatto per intraprendere la lettura di questo libro... l'ho sentito molto monotono e di una pesantezza tale :ChunChun38: che da non farmi apprezzare le sfumature e gli intarsi della prosa di Flaubert che all'inizio mi avevano molto incuriosito. Non parlo solo di descrizioni concrete, ma anche di quelle dei sentimenti... molto acute, poeticissime. Però appunto, prolisso... forse è un autore che non fa per me :/

    Quoto.
    Mi addormentavo leggendolo, alla fine non sono nemmeno sicura di averlo letto davvero tutto. Ci si soffermava troppo su dettagli inutili, che mi annoiavano. Come dice alyps, forse non ero dell'umore giusto e proverò a rileggerlo più in là, ma non mi è piaciuto granché.
     
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  5. Silk.
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    Ho letto alcuni commenti su internet ultimamente che stroncavano questo libro, a me personalemnete è piaciuto moltissimo e, dopo averlo letto qualche anno fa al liceo, ho deciso di leggerlo nuovamente!
    Ho apprezzato moltissimo le descrizioni dei paesaggi e dei personaggi che fa Falubert.
    Personalemnete non ho mai passato e mai provato quello che provava Emma, ma cre3do che Falubert sia riuscito a rendere a pieno lo stato d'animo di donna soffocata dalla propria vita, che cerca ogni modo per portare un tocco di novità per farla cambiare.
    Alcune volte, si, lo scrittore si sofferma su dettagli inutili, come per esempio i vestiti degli invitati del primo ballo, ma credo che servano soprattutto a rendere anche la visione di Emma, che sta attenta ad ogni singolo particolare di un mondo a lei così lontano.
     
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4 replies since 16/7/2013, 14:30   167 views
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