Il Buio oltre la Siepe

To Kill a Mockingbird

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  1. Merope Wood
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    IL LIBRO
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    Titolo: Il Buio oltre la Siepe
    Titolo originale: To Kill a Mockingbird
    Autore: Harper Lee (premio Pulitzer nello stesso anno per il grande successo ottenuto dal libro)
    Traduzione: Amalia D'Agostino Schanzer
    Edito da: Feltrinelli (anche Loescher in seguito)
    Genere: Romanzo
    Anno: 1960
    Trama:
    In una cittadina del "profondo" Sud degli Stati Uniti l'onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un "negro" accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda, che è solo l'episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell'infanzia che è un po' di tutti noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte, in pagine di grande rigore stilistico e condotte con bravura eccezionale.
    Titolo:
    Il titolo italiano è una metafora: il buio oltre la siepe è ciò che è sconosciuto pur essendo vicino. Nel romanzo, è la figura di Boo, il vicino di casa dei Finch che loro non hanno mai visto e che, per questo, non conoscono. E infatti anche Scout afferma che, col tempo, la casa di Boo non la spaventava più, ma non le appariva meno buia.
    Nel testo ci sono anche diversi riferimenti al titolo originale (Uccidere un usignolo - per la precisione, nella versione originale l'uccello menzionato è il tordo beffeggiatore o mimo, che non è però così conosciuto in Europa come lo è in America, ed ha comunque le stesse caratteristiche dell'usignolo). L'usignolo è un uccello innocuo perché non si ciba di granaglie ma di insetti, vermi e larve, inoltre delizia tutti con il suo bel canto. Uccidere un usignolo è quindi un peccato doppiamente grave. Il secondo significato si riferisce a Boo Radley per l' innocenza e a Tom Robinson per una ingiusta morte, giudicata inutile come quella di un usignolo.

    Libro sottoposto a Lettura collettiva a Dicembre 2011.


    IL FILM
    locandina


    Titolo originale To Kill a Mockingbird
    Paese Stati Uniti d'America
    Anno 1962
    Durata 129 minuti
    Genere Drammatico
    Regia Robert Mulligan
    Soggetto Harper Lee
    Sceneggiatura Horton Foote
    Produttore Alan J. Pakula
    Fotografia Russell Harlan
    Montaggio Aaron Stell
    Musiche Elmer Bernstein
    Scenografia Henry Bumstead
    Interpreti e personaggi
    Gregory Peck: Atticus Finch
    Mary Badham: Jean Louise "Scout" Finch
    Phillip Alford: Jeremy "Jem" Atticus Finch
    Robert Duvall: Arthur "Boo" Radley
    John Megna: Charles Baker "Dill" Harris
    Brock Peters: Tom Robinson
    Frank Overton: sceriffo Heck Tate
    James Anderson: Robert E Lee "Bob" Ewell
    Collin Wilcox: Mayella Violet Ewell
    Rosemary Murphy: Maudie Atkinson
    Paul Fix: giudice Taylor
    Estelle Evans: Calpurnia
    Alice Ghostley: zia Stephanie
    William Windom: signor Gilmer (Procuratore)
    Bill Walker: reverendo Sykes
    Doppiatori italiani
    Emilio Cigoli: Atticus Finch
    Serena Verdirosi: Jean Louise "Scout" Finch
    Flaminia Jandolo: Jeremy Atticus "Jem" Finch
    Pino Locchi: Tom Robinson
    Carlo Romano: sceriffo Heck Tate
    Bruno Persa: Robert E Lee "Bob" Ewell
    Rina Morelli: Mayella Violet Ewell
    Franca Dominici: Maudie Atkinson
    Giorgio Capecchi: giudice Taylor
    Dhia Cristiani: Calpurnia
    Wanda Tettoni: zia Stephanie
    Gualtiero De Angelis: signor Gilmer (Procuratore)
    Riccardo Mantoni: reverendo Sykes
    Lydia Simoneschi: voce Narrante (voce Scout da adulta)
    Premi
    1963 - Premio Oscar
    Miglior attore protagonista a Gregory Peck
    Migliore sceneggiatura non originale a Horton Foote
    Migliore scenografia a Alexander Golitzen, Henry Bumstead e Oliver Emert
    Nomination Miglior film a Alan J. Pakula
    Nomination Migliore regia a Robert Mulligan
    Nomination Miglior attrice non protagonista a Mary Badham
    Nomination Migliore fotografia a Russell Harlan
    Nomination Miglior colonna sonora a Elmer Bernstein
    1963 - Golden Globe
    Miglior attore in un film drammatico a Gregory Peck
    Miglior film promotore di amicizia internazionale
    Miglior colonna sonora a Elmer Bernstein
    Nomination Miglior film drammatico
    Nomination Migliore regia a Robert Mulligan
    1963 - Festival di Cannes
    Premio Gary Cooper a Robert Mulligan
    Nomination Palma d'Oro a Robert Mulligan
    1963 - David di Donatello
    Miglior attore straniero a Gregory Peck
    Il cast
    La scelta di Gregory Peck per il ruolo di Atticus Finch fu approvata da Harper Lee, autrice del romanzo, la quale aveva modellato il personaggio di Atticus sulla figura del proprio padre, descrivendolo come un uomo di saldi principi morali, amabile, tenero e affettuoso con i bambini, onesto e risoluto nella professione.
    Kim Stanley, attrice di teatro e di cinema, funse da voce narrante non accreditata del film, interpretando Jean Louise "Scout" Finch da adulta, la quale rievoca la vicenda vissuta durante la propria infanzia.
    Il film segnò inoltre il debutto sul grande schermo di Robert Duvall, nella parte dell'eremita incompreso Boo Radley.
    L'attrice Mary Badham, interprete di Scout, è la sorella del regista John Badham. Rimase legata da stretta amicizia con Gregory Peck fino alla morte di lui, nel 2003, continuando a chiamarlo familiarmente "Atticus", così come faceva Scout nel film.
    Curiosità
    Nella continuità del Superman dell'"Era moderna", il film preferito di Clark Kent è Il buio oltre la siepe.
    Il film Il momento di uccidere (1996) di Joel Schumacher, ispirato all'omonimo romanzo di John Grisham, ha molti punti di contatto con Il buio oltre la siepe.
    La scena dell'aula di tribunale nel film Pleasantville (1998) mostra un'impressionante rassomiglianza con la sequenza del processo in Il buio oltre la siepe.
    Nella pellicola Vanilla Sky (2001), sono incluse parecchie immagini de Il buio oltre la siepe, che è anche uno dei film preferiti di tutti i tempi del regista Cameron Crowe.
    La figura di Dill Harris è stata disegnata da Harper Lee sul suo amico Truman Capote e fu proprio lui che spinse Harper Lee a scrivere il libro, sentendo di continuo la sua amica raccontare della sua infanzia ricca di spunti letterari.

    fonte: Wikipedia


    Edited by Crispilla - 31/1/2012, 13:19
     
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  2. Neve fatata
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    L'ho letto per la scuola...è carino il libro, però a me il film non è piaciuto >.< Forse è perchè sono abituata ad un'altro genere di film, ma di sicuro perchè io i personaggi me li immaginavo completamente diversi ^^
     
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  3. Merope Wood
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    Ho dato uno sguardo distratto a qualche commento in rete prima di prodigarmi in un commento... a quanto pare circolano molte voci favorevoli...
    io me lo ricordo come un libro grigio, stancante, pedante, soprattutto all'inizio... poi, con l'evolversi della storia un po' si risolleva... la conclusione è decisamente meglio, anzi, ho avuto l'impressione che l'idea "vera e propria" dell'autore stia tutta lì, mentre il resto sono meri orpelli per arrivare a raccontare quello...
    a livello di contenuti mi piace anche, lo trovo un libro interessante, utile, da leggere, ma ho detestato profondamente la scrittura... le pagine non scorrevano e a un certo punto ha smesso di interessarmi...
    la parte migliore è senz'altro la piccola protagonista peperina che ne studia una più del diavolo... ecco... io sono arrivata alla fine solo per scoprire che altro poteva inventarsi... il fatto che nella recita scolastica dovesse fare il prosciutto mi ha fatta sbellicare dalle risate XD
    invece il film mi è molto piaciuto... Gregory Peck è bravissimo...
     
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  4. Neve fatata
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    CITAZIONE
    il fatto che nella recita scolastica dovesse fare il prosciutto mi ha fatta sbellicare dalle risate XD

    Anche a me mi fa a fatto sbellicare dalle risate xD
     
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  5. Crispilla
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    AHH! Volevo dirlo io che l'avevo già visto l'attore che interpreta Boo Radley! E' Robert Duvall per la peppa e la peppina! :woot:

    Comunque, conteniamoci... -_-
    Ho volutamente aspettato di aver comprato il DVD prima di commentare per poter fare un confronto; a me il libro è piaciuto moltissimo., certamente più per i contenuti che per lo stile. Come diceva anche Merope, la prima parte è un po' ostica, vengono fornite un sacco di informazioni che non sai se saranno importanti o meno al fine della trama principale e quindi si tende ad annoiarsi. La svolta sta, secondo me, nella scena della prigione, quando i campagnoli vogliono far fuori Robinson e Atticus, che lo difende, viene poi raggiunto dai bambini. E' una situazione quasi indescrivibile, che segna anche il punto "di non ritorno" per i tre bambini e, cosa non meno importante, apre la strada alla lunghissima descrizione del processo, che personalmente ho trovato trascinante, al punto di non riuscire a smettere di leggere fino alla fine del libro.
    Atticus è un personaggio straordinario, e nel film Gregory Peck è semplicemente perfetto; non è un attore che interpreta una parte, è Atticus Finch, punto e basta. Anche la bimba che fa Scout è molto brava, invece penso sia mancato qualcosa in Jem, che nel libro è decisamente più presente come figura.
    Tante cose sono state tagliate in fase di sceneggiatura, specie in quella prima parte che, come dicevo prima, è ricca di episodi e piccoli eventi che non si sa se siano veramente importanti. Manca l'incendio alla casa della signora Maudie, la morte della vecchia signora Dubose, la zia cattiva che si stabilisce in casa di Atticus e costringe Scout a vestirsi da signorina e partecipare al té con le amiche. Tante piccole cose che comunque non pregiudicano lo svolgimento del film, anzi, lo alleggeriscono. C'è però una scena che a mio avviso avrebbe dovuto essere inclusa, e mi riferisco a quella nella quale, durante il processo, Dill deve essere portato fuori perchè colto da un pianto improvviso e a Scout spiega di essersi sentito male per come l'avvocato dell'accusa trattava Tom durante l'interrogatorio. E c'è una frase che è al tempo stesso semplice e toccante:
    "Ma non faceva così, con gli altri!"
    Dill in realtà è il primo dei tre bambini a capire e a scontrarsi con il concetto di discriminazione, e a soffrire per un'ingiustizia che solo lui sembra vedere. E' la perdita dell'innocenza che avviene quando il bambino viene improvvisamente a contatto con il mondo degli adulti, con contraddizioni che è ancora troppo candido per accettare senza stare male. Per Jem questo avviene solo dopo la sentenza di condanna, mentre per Scout l'accettazione di questo è di molto successiva, ma in un certo senso più pacifica. Avviene quando Atticus e lo sceriffo si accordano nel dichiarare che Bob Ewell sia morto per errore, di fatto dicendo il falso, ma soltanto per proteggere Boo Radley dalla giustizia e dalla notorietà.
    "Sarebbe come uccidere un merlo" dice Scout, e comprende che, a volte, i grandi possono commettere un'ingiustizia, soltanto per impedirne una più grave.
     
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  6. Merope Wood
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    E altre volte invece i grandi commettono un'ingiustizia solo per poterne poi commettere di più gravi -.-"
    sì il processo è abbastanza bello... mi ha fatto ricordare un altro processo di un libro che si chiama "La chimera" di Sebastiano Vassalli... racconta di questa bella ragazza abbandonata alla nascita che in adolescenza viene adottata da una coppia che la porta in questo paese in cui nessuno accetta che un'orfana possa essere così bella, tutti sono invidiosi di lei e si scandalizzano qualsiasi cosa lei faccia: un pittore sceglie il suo volto per raffigurare la madonna in una cappella e dicono che quella madonna sembra una sgualdrina, lei è l'unica ad avere compassione di un ragazzino matto e non va bene, si innamora di uno straniero che la usa e poi la abbandona ed colpa sua... insomma alla fine fanno partire un processo per stregoneria...
    anche qui c'è il tema della discriminazione (sei un'orfana e una donna per cui non devi desiderare nulla e soprattutto non puoi essere così bella, se lo sei è opera del diavolo) e c'è questo lungo processo che si conclude con una condanna... sono due libri diversi nello stile, ma accomunati da una crudezza in alcune parti davvero insostenibile... in entrambi i casi i processi ti stroncano... ecco... forse la mancanza nel processo di Antonia, la protagonista della Chimera, è appunto un bambino che pianga per l'ingiustizia che sta subendo, qualcuno insomma che stia dalla sua parte...
    peraltro de La Chimera c'è un bellissimo spettacolo della mia amata Lucilla Giagnoni... una cosa strepitosa... mi ha fatto piangere per 2 ore consecutive... va beh... adesso non c'entra... aprirò la discussione apposta...
     
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    Non ho ancora visto il film - rimedierò!- mentre il libro mi è piaciuto molto! La lettura non mi è sembrata tanto pesante, certo, avete ragione nel dire che il libro scorre in maniera più fluida e appassionante con il processo, però anche le tante vicende particolareggiate e più o meno vivaci che fanno emergere i personaggi di Scout, Jem, Atticus e che tratteggiano la realtà di Maycomb con la sua mentalità e i suoi pregiudizi sono piacevoli da seguire e servono per introdurre il cuore del libro. Anche personaggi secondari su cui Harper Lee indugia, come la signora Dubose, la zia Alexandra, la domestica Calpurnia, il piccolo Walter Cunningham e Boo Radley, sono tutti personaggi importanti, che in qualche modo accompagnano la crescita della piccola Scout prima dell'impatto con la vicenda di Tom Robinson.
    Sarà poi anche che mi sono subito affezionata a Scout, alla sua spigliatezza, alla sua ingenuità e alla curiosità tipicamente infantile di cui è permeato tutto il romanzo. La si sente crescere pagina dopo pagina, tra domande al padre e al fratello (e sagge risposte!), piccole riflessioni, passaggio da comportamenti impulsivi ad altri più maturi.
    Finchè non si arriva alla vicenda di Tom Robinson, che inizia lei, Dill e Jem all'ingiustizia, alla discriminazione e alla falsità del mondo degli adulti, per loro sconvolgenti e inconcepibili. Quando essi cominciano a seguirne la vicenda con un trasporto, un'indignazione e un coinvolgimento sempre crescenti, il romanzo si fa sempre più appassionante, ma anche molto duro e lucido, fino al limpido, disarmante, toccante discorso di Atticus. Molto significativa la conclusione del romanzo, in cui ricompare l'espressione "uccidere un merlo" (to kill a mockingbird) che dà il titolo originale al romanzo e che determina una nuova consapevolezza di Scout
    CITAZIONE
    Avviene quando Atticus e lo sceriffo si accordano nel dichiarare che Bob Ewell sia morto per errore, di fatto dicendo il falso, ma soltanto per proteggere Boo Radley dalla giustizia e dalla notorietà.
    "Sarebbe come uccidere un merlo" dice Scout, e comprende che, a volte, i grandi possono commettere un'ingiustizia, soltanto per impedirne una più grave.

    l'hai detto perfettamente, non aggiungo altro!
    CITAZIONE
    E altre volte invece i grandi commettono un'ingiustizia solo per poterne poi commettere di più gravi -.-"

    E questo purtroppo è ancora più vero!!!

    vi lascio con una citazione su cui ho fatto la mia solita "orecchia". Il punto è quando è appena morta la signora Dubose e il padre spiega a Scout perché lui l'avesse spinta a farle compagnia fino alla sua morte:

    CITAZIONE
    Volevo che tu imparassi una cosa da lei: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta si vince.

     
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