Frankenstein

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  1. Crispilla
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    Il libro
    frankenstein



    Titolo: Frankenstein, o il moderno Prometeo (Frankenstein: or, the modern Prometheus)
    Autore: Mary Shelley
    Genere: horror, gotico
    Anno: 1818 (prima edizione)
    Nazione: GB
    Trama: Ginevra, Svizzera, XVIII secolo.
    Il giovane Victor Frankenstein rimane sconvolto per la morte della madre. Caduto in un trauma psicologico, Frankenstein, studia con impegno i testi di Paracelso, Cornelio Agrippa e Alberto Magno, coltivando segretamente un sogno impossibile per chiunque: la creazione di un essere umano più intelligente, dotato di salute perfetta e lunga vita.
    Giunto all'università, Frankenstein diviene il pupillo dei professori Krempe e Waldman, dai quali impara i segreti dell'etica scientifica e della biologia.
    Assimilate conoscenze mediche insperate, il giovane Frankenstein si reca nottetempo nei cimiteri, dove apre le tombe e studia la decomposizione e il percorso degenerativo dei cadaveri, acquisendo così la conoscenza che gli permetterà di generare una creatura vivente (l'intenzione era di dare vita a un essere umano) da materia inanimata. La creatura, però, appena resuscitata, appare deforme e sgraziata alla vista, con una forza fisica smisurata, e sfugge nella notte con il diario personale del suo creatore, che l’ha abbandonata al suo destino, colmo di disgusto.


    Libro sottoposto a Lettura collettiva a Maggio 2011.

    I film
    frankenstein_1931



    Titolo: Frankenstein
    Regia: James Whale
    Anno: 1931
    Nazione: USA
    Cast:
    Colin Clive: Dr. Henry Frankenstein
    Mae Clarke: Elizabeth, fidanzata di Henry
    John Boles: Victor Moritz
    Boris Karloff: La creatura
    Edward Van Sloan: Dr. Waldman
    Frederick Kerr: Barone Frankenstein
    Trama: L'ambizioso dottor Frankenstein (Colin Clive), aiutato dal fedele servo gobbo Fritz, inizia a recuperare resti di cadaveri umani da cimiteri, per cimentarsi nel folle progetto di ricreare la vita in un corpo di sua creazione.
    La fidanzata Elizabeth, preoccupata per lo stato mentale dell'amato, chiede aiuto al migliore amico Victor Moritz e all'ex-insegante di Frankenstein, il Dr. Waldman, per farlo tornare alla ragione. Ma ormai è tardi: Frankenstein, usando l'elettricità dei fulmini di una tempesta, porta in vita la Creatura fatta da pezzi di cadaveri.


    mary%20shelley



    Titolo: Frankenstein di Mary Shelley
    Regia: Kenneth Branagh
    Anno: 1994
    Nazione: GB/ USA/ GIAPPONE
    Cast:
    Robert De Niro: La creatura
    Kenneth Branagh: Victor Frankenstein
    Tom Hulce: Enrico Clerval
    Aidan Quinn: Robert Walton
    Ian Holm: Alfonso Frankenstein
    Richard Briers: De Lancey
    John Cleese: Professor Waldman
    Robert Hardy: Professor Krempe
    Helena Bonham Carter: Elisabetta Lavenza

    Frankenstein è uno dei romanzi che vanta il maggior numero di trasposizioni cinematografiche. Moltissimi altri sono gli adattamenti negli anni '30 (La moglie di Frankenstein e Il figlio di Frankenstein, sempre diretti da Whale) seguiti da altrettanti horror di serie B. Celeberrima è anche la parodia Frankenstein Junior diretta da Mel Brooks. Il soggetto del romanzo ha anche ispirato molti altri progetti originali, ad esempio il musical The Rocky Horror Picture Show e Demoni e Dei, che racconta la vita di James Whale.

    Tratto da Wikipedia.


    Edited by Crispilla - 14/8/2012, 12:48
     
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  2. Merope Wood
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    uh bene...commenti...
    partiamo dal film dai...
    ho visto il Frankestein con regia di Branagh...delizioso...truculento a tratti, ma assolutamente da vedere...inserisce scene di una potenza devastante...è uno spettacolo...c'è il pathos, c'è l'emozione, c'è tutto quello che serve per creare una miscela esplosiva...ci sono delle scene che sono ancora nitide nella mia memoria nonostante l'abbia visto 5 o 6 anni fa...lo conosiglio davvero a tutti...
    il film più vecchio mi manca...qualcuno l'ha visto? Vale la pena che lo annaffi?
    Frankenstein Jr. va beh...è da inginocchiatoio, ma non sono questi il momento e il luogo adatti per parlarne ^^

    passiamo al libro...
    Shelley ti adoro...
    i sogni infranti, i pregiudizi, il terrore, sconfiggere la Natura proprio nel cosa in cui è più forte e temibile, la morte, giocare a fare Dio. E fare Dio ha delle conseguenze che porta alla disfatta, l'ambizione senza ritegno alla catastrofe. Mi ha resa molto triste questa storia e mi sono ritrovata anche arrabbiata per la sorte del mostro. Che poi alla fine uno continua a chiederselo: chi è il mostro e chi il genio tra i due? Non che poi alla fine ci sia molta differenza: entrambi soli, entrambi rancorosi, entrambi spaventati.
    Sta di fatto che io ho provato molta più pena per il "mostro" che non per Frankenstein. Lui è diventato violento quando gli altri l'hanno trattato come se lo fosse. E' la società che ha fatto di lui un mostro prima ancora di potesse capire che poteva fare anche una scelta diversa, solo perché l'aspetto era ripugnante, solo perché non rientrava nei canoni di uomo rispettabile, solo perché c'é questa convinzione, sbagliata, che peraltro c'è ancora oggi nelle menti della gente, per cui una persona brutta è automaticamente cattiva e viceversa una persona cattiva deve avere qualcosa di brutto nell'aspetto.
    Tra l'altro Frankenstein mi fa venire in mente Gaudenzio Ferrari, un artista locale che ha creato le statue lignee per il Sacro Monte di Varallo (quello che ha fatto anche la superba parete gaudenziana in Santa Maria delle Grazie che chiunque dovrebbe vedere almeno una volta nella vita perché toglie il fiato). In pratica in questo Sacro Monte, in tutte le varie tappe del viaggio, se c'é una persona cattiva, la si riconosce subito...perché ha il gozzo, o la gobba o comunque ha qualcosa di deforme...
    tonrando a noi...faccio solo un'ultima osservazione perché poi devo staccare...certo che non c'è da stupirsi se molti miei compagni sono rimasti sconvolti dal fatto che Frankestein non è il nome del mostro, ma il cognome dello scienziato. In fin dei conti il vero mostro è proprio quello che si dipinge come signore per bene.
     
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  3. Crispilla
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    In effetti è vero che moltissimi credono a torto che Frankenstein sia il nome del mostro invece di quello dello scienziato.
    Nel libro la sua creazione viene sempre appellata "The Creature", la creatura; mentre altri lo definiscono "The Monster", il mostro.
    Il libro lo lessi alle medie in inglese, ma era una versione accorciata per ragazzi, quindi lo leggerò assolutamente per la Lettura collettiva dopo Barney!
    I film mi mancano entrambi purtroppo...sono riuscita a recuperare il Dracula con Bela Lugosi, l'Uomo Lupo con Lon Chaney ma il Frankenstein con Boris Karloff ancora no.

    Tra l'altro ho scoperto che Mary Shelley ha scritto il romanzo a soli 19 anni! La mia stima cresce a dismisura!
     
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  4. **Claire**
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    Libro appena iniziato a leggere, vi saprò dire più in là.
    Invece tempo fà vidi il film di Kenneth Branagh e per quel che ricordo mi era piaciuto, stranamente in alcune parti mi era sembrato romantico, comunque dopo il libro mi sà che se mi sarà possibile cercherò il film
     
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  5. Merope Wood
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    assolutamente torvatelo...merita posso assicurarvelo...
     
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  6. **Claire**
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    Eccomi qui a commentare il libro finalmente ! ^^
    Sono piuttosto perplessa ma per me è quasi sempre così quando leggo un classico decantato da tutti come un vero capolavoro.
    Evidentemente i miei gusti letterari lasciano alquanto a desiderare, visto che "Frankenstein" non mi ha praticamente folgorato.
    Molto evocative sono le immagini e i paesaggi che attraverso le parole di Mary Shelley ci saltano subito agli occhi, inoltre il dolore e l' angoscia provata dallo scienziato Frankenstein è molto bel descritta.
    Dopo che si rende conto del "guaio" che ha commesso (dando la vita alla Creatura) ne ha paura .
    Trovo giustissima la domanda posta da Merope
    CITAZIONE
    "Chi è il vero mostro"

    Sarebbe troppo facile rispondere lo scienziato ?
    Che ne dite ?
    E cosa dire della "Creatura" ?
    A me fà pena ma nello stesso tempo inquieta non poco.
    Mah !? a me questa storia seppur scritta bene mi ha lasciata titubante . Ho molti interrogativi in testa proprio legati alla Creatura che nemmeno la fine del libro ha chiarito.
    Per esempio non viene spiegato "come" fa Frankenstein a dare la vita alla sua creatura , certo non dovrei stare a cavillare su queste cose ma vedere con uno sguardo di prospettiva la storia eppure queste piccole domande senza una chiara risposta a me danno fastidio in un libro .
    Siete d'accordo sul fatto che questo romanzo venga chiamato "Gotico" ?
    Io lo trovo molto realistico , più che la paura di esseri immondi credo che a far paura sia la consapevolezza della mancanza di umanità degli esseri umani .
    Dracula di Stoker invece lo vedo meglio etichettato come "gotico"


    @Merope : Sono stata qualche annetto fà al Sacro Monte di Varallo anche se non ho girato proprio tutte le cappelle e comunque mi ricordo che la sera ho avuto gli incubi *_*
    E mi ricordo da lassù un panorama sul fiume Sesia (o almeno penso fosse quello) meraviglioso !
     
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  7. Merope Wood
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    sì sì è lui...
    diciamo che è un posto molto particolare...merito a Gaudenzio per questo...
    spero che tu abbia visto anche Santa Maria delle Grazie, la chiesa appena sotto, vicino a dove parte l'ovovia...è strepitosa...la parete gaudenziana è una delle opere che preferisco...
     
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  8. Lily Hume
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    Il film di Branagh lo vidi al liceo, ne ho un ricordo vago anche se buono (ci sono alcune differenze fra film e libro, ma bellissime le scene finali in un paesaggio così candido da essere in così netto contrasto con la caccia fisica e interiore fra i due protagonisti), invece per quanto riguarda il libro per me è stata una seconda rilettura, meno appassionante della prima sicuramente.
    Ciò che colpisce sono alcuni temi portanti che hanno reso famosa l'opera: i limiti della scienza in un periodo in cui il progresso era visto come qualcosa di immanente e positivo, ma anche dall'altra parte la tenace volontà degli uomini di oltrepassare certi confini sia fisici (vedi la spedizione all'artico delle prime e ultime pagine) che etici/morali (creare una nuova creatura assemblando pezzi di cadavere e infondendo in essa la scintilla vitale). In questo libro della Shelley i confini sono ambigui, nebulosi, così come lo sono le personalità dei due protagonisti: il dottore e la sua creatura, non a caso identificati quasi incosciamente con il medesimo appellativo, nemesi uno dell'altro.
    Concordo con Claire che ruileggendolo ho trovato un pò troppo riduttivo il fatto che la scrittice non abbia detto nulla di più preciso in proposito al procedimento che porta alla creazione del mostro, ma anche che la creatura abbia così facilmente imparato a parlare, a pensare e a recitare come non fosse poesie, opere, ecc..
    Forse una maggiore attenzione verso questi aspetti avrebbe giovato al libro.
    Sul fatto chi sia il vero mostro penso che M.S. abbia volutamente voluto dare o quanto meno suggerire una risposta non netta, anche in questo caso ambigua.
    Certo molte delle azioni del mostro sono state ispirate dal rifiuto che ha ricevuto prima dal suo creatore e poi da tutta la società, incline a classificare le persone anche in base al loro aspetto fisico; però rimane nella sua personalità qualcosa di oscuro, mi direbbe da dire animalesco ma tipico anche di molti essere umani. Anche lui come il suo creatore si è spinto troppo oltre e lo ha fatto consapevolmente e in modo lucido in più di un momento; lo stesso dottore quando ormai vecchio e sul punto di morire ricorderà il suo esperimento, non farà mai uscire dalla sua bocca parole di pentimento ma imputerà tutta al suo amore per la scienza, per il sapere. Se Frankestein ha qualche rimpianto, li ha soprattutto inseguito alla vendetta del mostro.

    Per concludere devo dire che è stato sicuramente interessante rileggere il romanzo, anche se il tutto mi ha provocato meno entusiasmo della prima volta e mi ha fatto notare aspetti che la prima volta non avevo tenuto in gran conto.
     
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  9. Merope Wood
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    ti ricordi la scena della testa mozzata? E quando il "mostro" strappa il cuore alla tipa? Troppo figo XD

    beh...comunque posso comprendere il vostro pensiero...è uno di quei libri belli per i temi...e soprattutto perché ho tanta stima della Shelley...sapete che l'ha scritto praticamente per gioco? In pratica c'era questo gruppo di ricconi che adorava scrivere cose di pantascienza, tra questi anche il marito della Shelley...e lei in barba a tutti ha scritto l'opera migliore...viva le quote rosa XD
     
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  10. Crispilla
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    Tra l'altro io ho scoperto solo adesso che Mary Shelley era sposata con Percy Bysshe Shelley! Avete letto la prefazione dell'autrice al libro? Il modo in cui parla del marito mi ha fatto stringere il cuore!
    Comunque, mi mancano una cinquantina di pagine, ma posso già dire qualcosina:
    prima di tutto, moltissime cose mi hanno stupita leggendo il romanzo. Avendo solo una vaghissima idea della trama (per lo più basata sui film) non credevo che la creatura parlasse, e qui quoto Lily per quanto riguarda il linguaggio forse troppo ricercato.
    Secondo: pensavo che la sposa del mostro fosse un'invenzione cinematografica, e invece scopro che se ne parla anche nel romanzo!
    Anche io pensavo che ci si soffermasse di più sulla creazione del mostro, invece quella parte è confinata a pochissime righe; il pretesto della Shelley è che il crimine commesso da Frankenstein è talmente innaturale che non vuole per alcun motivo rivelarlo ad altri esseri viventi, per paura che si ripeta.
    Ad ogni modo, date le teorie esposte in precedenza riguardo al galvanesimo, è facilmente intuibile che la creatura sia stata portata alla vita con l'elettricità.
     
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  11. Lily Hume
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    Si anch'io stimo la Shelley! fra l'altro vi consiglio di leggere qualcosa su di lei e sulla sua grande famiglia... la madre è stata una delle femministe più importanti dell'epoca, il padre un pensatore rivoluzionario, i fratelli e lei stessa hanno avuto una vita molto avventurosa... ci si potrebbe scrivere sopra un bel romanzo! :P

    Edited by Lily Hume - 5/6/2011, 11:36
     
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  12. **Claire**
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    CITAZIONE (Crispilla @ 4/6/2011, 19:44) 
    Ad ogni modo, date le teorie esposte in precedenza riguardo al galvanesimo, è facilmente intuibile che la creatura sia stata portata alla vita con l'elettricità.

    Si, si intuisce certamente , però forse per il modo che ho io di vedere le cose mi sarebbe piaciuto una certa razionalizzazione della cosa , la Shelley invece lascia tutto alla fantasia...ti lascia immaginare che dietro la creazione della vita della creatura c'è la scienza d'accordo però per un lettore che ha fame di sapere di più della creatura e della sua storia lascia un pò a desiderare.
    Comunque -_- devo cercare di ricordarmi che è un romanzo quindi la razionalizzazione delle cose può anche essere lasciata da parte ^^
     
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  13. Merope Wood
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    appunto a Percy mi riferivo Cri...
    sì sì...quest'anno mi sono molto informata su di lei...e ho fatto una porca figura all'orale di inglese prendendo un bel 10 "ma solo perché non posso darti di più" ahahah
    beh...è stato molto interessante...è una personalità che meriterebbe più considerazione...soprattutto nel confronto con altre donne scrittrici del passato...cioè...passiamo da quella che ha scritto orgoglio e pregiudizio che scriveva di nascosto dalla famiglia perché scrivere era una specie di peccato mortale che ti portava a restare zitella, a una Shelley che pretende di scrivere...e si misura addirittura col marito stesso...due ambienti agli antipodi che possono essere messi a confronto...delizioso...
    P.S. ah già mi sono ricordata come si chiama quella di orgoglio e pregiudizio...è la Austen
     
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  14. Crispilla
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    Ha anche il grande merito di aver concepito una storia di passioni tormentate che derivano se vogliamo dal lato più oscuro dell'animo umano in un'epoca dove, per l'appunto, le donne se scrivevano lo facevano specialmente di storie d'amore.
    L'ultima parte devo dire è molto convincente ed emozionante, controbilancia alcuni altri passaggi che invece avevo trovato un po' tediosi. Direi che tra i libri delle Letture collettive questo si piazza al secondo posto dopo "La versione di Barney", distaccato di un abisso rispetto alle foglie di limone, lì...
     
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  15. Crispilla
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    Madonna erano saltate tutte le immagini! :wacko:
    Comunque, torno sull'argomento perchè ieri ho visto il film di Branagh. Il pregio è sicuramente quello di essere molto fedele al libro, anche se qualche differenza c'è.
    La madre di Frankenstein nel libro muore di scarlattina e non di parto, così come Justine muore di prigionia e non impiccata dalla folla. Nel libro Victor e Krempe vanno d'amore e d'accordo, mentre nel film si odiano e il giovane tiene in considerazione solo le tesi di Waldman. Del libro viene tagliata tutta la parte della prigionia di Victor, accusato dell'omicidio del suo amico Henry, che tra l'altro non muore neanche nel film. La differenza più grande comunque rimane nel finale, dove Victor riporta in vita Elizabeth cucendo parti del suo corpo su quello di Justine e contendendosela con il mostro, mentre nel libro dopo la sua morte egli fugge in Inghilterra per creare una sposa per la creatura che distrugge prima di animare. Sinceramente preferisco la versione della Shelley. Il pensiero che Victor possa sfigurare la sua amata secondo me travisa un po' il personaggio e lo fa apparire più pazzo di quanto dovrebbe essere. Lui sa benissimo che l'esperimento non è riuscito alla perfezione la prima volta, perchè dovrebbe volere che Elizabeth viva come un mostro?

    Prendendo spunto dal film per fare una considerazione generale sul cinema di Kenneth Branagh, devo dire che lo preferisco come attore che come regista; non è molto coerente secondo me perchè alterna opere molto misurate e riuscite (come Molto rumore per nulla) ad altre dove si lascia prendere la mano. Se Thor risulta troppo kitsch per essere preso sul serio, credo che il suo Frankenstein in alcuni punti arrivi a sfiorare il grottesco e il gore...senza motivo tra l'altro, perchè il fulcro della storia è il confronto tra la creatura e lo scienziato. "Mi hai dato la vita solo per farmi soffrire" "Non conosco la pietà, perchè non mi è stata insegnata" sono tutte accuse che forniscono la chiave di lettura del romanzo: nessuno può giocare a fare Dio senza subirne le conseguenze, se crei qualcosa ne diventi responsabile. E' come una madre che si rifiuta di crescere il figlio che ha messo al mondo.
    Se poi devo confrontare la versione classica del Frankenstein in bianco e nero con il mostro con i bulloni nel collo e questa, e dal momento che la Shelley come dicevamo lascia molto spazio all'immaginazione riguardo il procedimento per riportare in vita un cadavere, trovo molto più credibile la classica tempesta di fulmini...ho trovato la vasca delle anguille di Branagh sicuramente originale, ma un tantino ridicola...
     
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14 replies since 12/5/2011, 12:02   317 views
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