Il Piccolo Principe

Le Petit Prince

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  1. Crispilla
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    IL LIBRO
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    Titolo: Il Piccolo Principe
    Autore: Antoine de Saint-Exupéry
    Nazione: Francia
    Anno: 1943
    Edito da: Tascabili Bompiani
    Genere: racconto fantastico
    Trama: Il giorno dopo l'atterraggio, l'autore, si risveglia al suono di una voce di un bambino che gli chiede se gli può disegnare una pecora. L'autore capisce che è un piccolo principe proveniente da un altro pianeta. L'aviatore comincia a disegnare varie pecore, che il bambino rifiuta, fino a quando, esasperato, disegna una scatola con dei buchi, all'interno della quale - dice - si trova la pecora. Il piccolo principe è soddisfatto e alla fine della discussione racconta la sua storia. Nel racconto compare anche il segreto dell'amicizia: "...l'essenziale è invisibile agli occhi...".

    Il piccolo principe (Le Petit Prince) è l'opera più conosciuta di Antoine de Saint-Exupéry. Pubblicato nel 1943, è un racconto molto poetico che - nella forma di un'opera letteraria per ragazzi - affronta temi come il senso della vita e il significato dell'amore e dell'amicizia. È fra le opere letterarie più celebri del XX secolo e tra le più vendute della storia: è stato tradotto in più di 180 lingue e stampato in oltre 50 milioni di copie in tutto il mondo.

    Il Piccolo Principe è stato Libro del mese a Novembre 2009.

    IL FILM
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    Titolo: Il piccolo principe
    Regia: Mark Osborne
    Genere: animazione (stop motion e CGI)
    Anno: 2015
    Nazione: FRANCIA
    Cast di voci originale:
    Andrea Santamaria: piccolo principe
    Florence Foresti: madre
    Clara Poincaré: piccola ragazza
    Vincent Cassel: la volpe
    Marion Cotillard: la rosa
    André Dussollier: l'aviatore
    Guillaume Gallienne: il serpente
    Laurent Lafitte: il vanitoso
    Vincent Lindon: l'uomo d'affari
    Doppiatori italiani:
    Lorenzo D’Agata: piccolo principe
    Paola Cortellesi: madre
    Vittoria Bartolomei: piccola ragazza
    Stefano Accorsi: la volpe
    Micaela Ramazzotti: la rosa
    Toni Servillo: l'aviatore
    Alessandro Gassmann: il serpente
    Alessandro Siani: il vanitoso
    Giuseppe Battiston: l'uomo d'affari
    Pif: il re
    Trama: Un vecchio ed eccentrico aviatore e la sua nuova vicina di casa: una bambina molto matura trasferitasi nel quartiere insieme alla madre. Attraverso le pagine del diario dell'aviatore e i suoi disegni, la bambina scopre come molto tempo prima l'aviatore fosse precipitato in un deserto e avesse incontrato il Piccolo Principe, un enigmatico ragazzino giunto da un altro pianeta.

    Uscita italiana: 3 Dicembre 2015

    Video

    fonte: Wikipedia


    Edited by Crispilla - 21/9/2015, 15:38
     
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  2. Merope Wood
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    Beh...io l'ho letto che ero piccolina e l'avevo trovato molto carino...mi è capitato di riprenderlo tra le mani e devo dire che, per essere un libro di narrativa per bambini, è molto carino...
     
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    io l'ho riletto qualche sera fa! e che dire?! c'è il punto in cui si parla dell'amicizia(ho inserito una citazione in firma) che adoro *.*..cioè in alcuni punti mi si stringe proprio il cuore! i concetti vengono espressi con una semplicità abagliante ed è per questo,secondo me, che arrivano dritti al cuore...
    ok forse sono troppo romantica, ma questo libro mi piace tantissimo ^O^
     
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  4. Crispilla
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    Questo è proprio uno di quei libri che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita!
    Non ha niente da invidiare a un trattato filosofico per quanto mi riguarda!
     
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  5. **Claire**
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    Avete ragione è un piccolo gioiello che tutti dovremmo avere nelle nostre librerie !
     
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  6. waks´
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    da bambino o meno è un libro così dolce che ogni volta che guarderò le stelle anche per me saranno cinquecento milioni di sonagli, e vorrò ancora vedere quei capelli oro come il grano...
    piccolo principe mi hai addomesticato (:

    (I Ratti della Sabina -Il Piccolo Principe <-ascoltatela ♥)
     
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  7. contevlad
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    Davvero un bellissimo libro che anche io ho letto da bambino, più che per i suoi insegnamenti che per la storia che, da quanto ricordo, era piuttosto malinconica ma non chiedetemi il perchè..
     
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  8. Neve fatata
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    Io l'ho letto due anni fa per capire meglio la storia della nostra recita di fine anno (era Il piccolo Principe ;D), e l'ho trovato veramente stupendo e profondo **
    A pensarci mi infonde calma e tranquillità **
     
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  9. Merope Wood
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    Un libro adorabile. Alla fine anche il mio storcere il naso per la scelta di adoperare CGI e stopmotion per un'opera che ai miei occhi ha sempre avuto tratti ben più dolci e "scarabocchiati" si è riassorbita e ora non vedo l'ora di vedere come questi ideali si mescoleranno con questo nuovo approccio visivo alla storia.
    Attesometro: 8/10
     
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  10. Crispilla
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    Attesometro 9/10!
    Vado a vederlo oggi pomeriggio! :P
     
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  11. Crispilla
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    Film davvero bellino, ben realizzato e capace di comunicare sicuramente molto di più agli adulti che ai bambini (infatti alla fine io stavo piangendo come una matta e la bambina seduta vicino a me era addormentata in braccio a suo papà).
    Davvero azzeccata la scelta di costruire attorno al racconto classico del Piccolo Principe tutta questa cornice, rappresentata dalla storia della bambina intrappolata in questo mondo grigio, monotono, dove tutto è predefinito e la regola è essere essenziali, con una mamma che si preoccupa soltanto di programmare la sua crescita fisica e scolastica, come fosse una macchina; l'incontro con l'aviatore serve poi a farle scoprire il divertimento, l'avventura, il colore e l'importanza di valori come l'amicizia e il coraggio.
    Esattamente come la Pixar con Inside out, anche la campagna pubblicitaria operata per questo film è stata davvero intelligente. Perché io mi aspettavo che non ci fosse altro oltre a queste due dimensioni narrative, la storia "vera" della bambina e il racconto dell'aviatore, e invece c'è tutta una parte che prosegue anche oltre la conclusione del libro. La bambina finisce nella città degli adulti e addirittura incontra il Piccolo Principe cresciuto, che ha dimenticato la propria infanzia, il suo asteroide e la sua rosa. La fuga dalla città è sicuramente la parte più dinamica di un film che è, generalmente, più improntato sulla narrazione che sull'azione, e anche il ritorno del Principe a casa è toccante, con la scoperta della rosa ormai appassita che però si trasforma in uno stupendo tramonto.
    Sì insomma, hanno aggiunto alle già molte emozioni spiegate dal libro anche questo senso di distacco che inevitabilmente si prova quando qualcuno a cui teniamo ci lascia. All'inizio è difficile, doloroso e ci si oppone anche con violenza, ma alla fine l'unico pensiero che veramente può dare conforto è che se davvero abbiamo amato qualcuno il suo ricordo non ci abbandonerà mai e continueremo a vedere quella persona nelle cose che ce la ricordano. Così come l'aviatore ha continuato a sentire la risata del Piccolo Principe nelle stelle, il Piccolo Principe continuerà a vedere la sua rosa ad ogni tramonto, e la bambina ritroverà l'aviatore nel libro che ha realizzato per lui.
     
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  12. Merope Wood
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    Ne sono rimasta estasiata.
    Sapevo che ci sarebbe stata una cornice alla storia, cosa di cui ero preoccupata, sapevo dei doppiatori, cosa d cui ero preoccupata, sapevo dello stile, cosa di cui ero preoccupata, e in generale ero preoccupata della resa di un'opera così tanto particolare e invece sono rimasta davvero contenta... E in lacrime.
    Osborne, va beh, è uno che la sa lunga in fatto di animazione, ma stavolta ha fatto praticamente un miracolo sotto più aspetti.
    Il piccolo principe è in effetti una storia breve che difficilmente avrebbe potuto occupare il tempo di un lungometraggio, o comunque non l'avrebbe fatto senza snaturarlo quasi certamente. Così invece Osborne è riuscito a mostrarci sia il piccolo principe dal vivo che il piccolo principe come romanzo e ci ha fatto vivere fisicamente e umanamente la costruzione di questo libro.
    La cornice è una bella cornice, valida, amabile, ben ancorata al libro. E' sia un pretesto per arrivare a raccontare del piccolo principe che un ampliamento della storia, che finisce per andare ben oltre il narrato, prendendosi una buona dose di licenze, ma sempre nel pieno rispetto del racconto di Saint-Exupéry, racconto al quale non toglie nulla (o quasi, ma ci può stare, dopo ne parliamo). E poi è bello che ai temi trattati vissuti direttamente ne aggiunga di propri in un certo senso.
    Mi piace che nella cornice ricompaiano alcuni elementi della storia e che anche in questa vengano mantenute delle peculiarità del racconto, come il fatto che non vengano dati dei nomi: c'è una bambina che è "la bambina", c'è una mamma che è "la mamma", ci sono dei vicini che sono "i vicini", c'è un vicino che è un anziano ed è "l'anziano".
    Mi piace che la cornice abbia una sua consistenza e ho molto apprezzato la delicatezza con tutti i temi vengono trattati; ok quello della crescita, ma il rapporto con l'abbandono ed il lutto è pesante da gestire, soprattutto in un'opera destinata a parlare in maniera semplice e a parlare ad un bambino. Qui si parla di distacco dall'inizio alla fine, si parla di accettazione anche, ma senza esimersi dalla brutalità e dalla sofferenza del distacco eppure un bambino lo capisce e non ne resta turbato. Per dire, in sala c'erano diversi adulti con anche dei bambini e i piccoli si divertivano pur capendoci qualcosa, mentre gli adulti erano tutto un piagnisteo. In pieno spirito col libro!
    Piccola parentesi.
    In sala eravamo 7. SETTE! Eravamo in più persino alla proiezione del documentario Ghibli. Mamma, papà e 2 bimbi davanti a me sulla destra e una coppia di vecchietti ed io nella fila appena dietro la loro. Fuori il caos, ho fatto una coda che partiva da fuori il cinema per prendere il biglietto... E poi l'ho rifatta da capo perché avevo lasciato il portamonete in auto. E solo in 7 volevamo vedere il Piccolo principe. E questo per lo spettacolo delle 20.00 perché quando sono uscita alle 22.20 dalla sala era un putiferio da non potersi girare. Assurdo!
    Comunque in sala è stato assurdo appunto perché erano i grandi a piangere. Poi c'ero io che un po' sorridevo e un po' piangevo e la vecchietta mi ha offerto, per consolarmi, una caramella alle erbe che sapeva tipo di crauti.

    Comunque leggevo di qualcuno che ci è un po' rimasto per la faccenda della cornice perché pensava di vedere altro più che perché in sé non gli sia piaciuto. Io non ero preparata, ma sono rimasta estasiata. Ecco, forse un po' mi scoccia il fatto che non abbia messo proprio tutte le tappe del viaggio del Piccolo Principe dato che già di suo è cortissimo, ma lo trovo comprensibilissimo e non è che mi abbia dato fastidio. Penso sia stata una scelta fatta per non caricare troppo di personaggi il racconto e da questo punto di vista la trovo vincente dato che come taglio è sostanzialmente servito per lasciare invariata la somma dei ruoli/personaggi da ricordare e poi non è che siano spariti spariti. Tipo mancava la scena con l'uomo che accendeva la lanterna, ma è stata ripresa facendo la carrellata di mondi visitati dal Piccolo Principe. Alla fine anche su questo mi sono trovata d'accordo in realtà.
    Per quanto riguarda le scene proprie del piccolo principe mi è sembrato fossero un tantino risicate sì, ma efficaci. Tipo quelle con la volpe sono immagini che temporalmente occupano poco spazio, ma diamine se resta impressa. Il serpente ne ha risentito anche di più, ma era fatto tecnicamente così bene ciò che di lui è stato mostrato che non ho avuto bisogno d'altro, e questo anche grazie al fatto che ciò che non è stato direttamente mostrato negli stop motion del piccolo principe è stato approfondito nella cornice. Anche da questo punto di vista mi sono sentita completa ecco.
    Ultima cosa sulla trama che riguarda la seconda parte del film. Questa cosa dell'andare oltre il narrato mi ha convinta perché non fa a botte con quanto scritto da Saint-Exupery, ma lo continua appoggiandosi alla cornice e aiuta a legare meglio e a dare un capo ed una coda a queste 2 parti, a legare i 2 filoni del film. Bello.
    Passiamo agli aspetti tecnici che si possono riassumere in: Osborne monumentale!
    La 3D grafica è bella ed espressiva, oltre che fedele alle illustrazioni del libro (i personaggi tipo vanitoso, poccolo principe ecc. sono stati sviluppati nella terza dimensione, ma nel più assoluto rispetto dei tratti originali e grazie di questo).
    C'è il 2D delle pagine originali del libro con tanto di disegni originali e grazie anche di questo perché è stata una trovata davvero molto fine. In realtà l'intero espediente per introdurcelo è stato dolce, raffinato e semplicemente geniale (anche il fatto di chiudere con la rilegatura della storia, volevo dare un bacio in fronte a Mark e dirgli "Sei stato bravo").
    Lo stop motion è da inginocchiatoio. Un gioco di plastilina e sagome di carta entusiasmante. Di solito la plastilina tende al lugubre (Burton ci ha abituati così in fondo), ma questo è l'altro volto di questa arte stupenda. La cosa più bella del film è la coda della volpe. Amo pazzamente i giochi di luce che crea e sfrutta in questo ambito con la coda della volpe appunto e con la sciarpa del principino.
    La commistione avviene in maniera omogenea, funziona! Le scene si susseguono senza mai stridere l'una con l'altra.
    E poi le inquadrature! Qua possiamo parlare di una vera e propria regia e soprattutto di una vera e propria fotografia. Io ho avuto le vertigini nella prima scena, quando la "telecamera" cade a filo di piombo sulla città che si mostra in scale sempre più ravvicinate. Giuro, mi contorcevo sulla poltrona e tiravo indietro la testa con quasi un senso di nausea e assenza di gravità e, avete presente come ci si sente sulle attrazioni di Gardaland in cui si cade verticalmente o negli scivoli ad acqua ripidissimi? Quella cosa di mancanza di peso per cui lo stomaco ti sale in gola e senti il vuoto all'altezza del diaframma?
    Stupenda la scena finale in cui ci sono le stelle imprigionate e il modo in cui le liberano.
    Il passaggio tra le nubi di carta velina con l'aereo, l'atterraggio dell'aviatore nel deserto... E poi anche i colori; tipo il piccolo principe pervaso dal morso del serpente raffigurato con un'onda di luce blu che lo attraversa è pazzesco proprio a livello di interpretazione di una certa scena oltre che nella realizzazione assolutamente divina a vedersi.
    E come queste scene tante altre ce ne sono degne di nota... Bello tutto, registicamente è di gran gusto. ogni singolo taglio d'inquadratura mi predisponeva alla sensazione che avrei provato di lì a poco; ammirevole.

    Poi appunto ho notato un bel poì di citazioni Ghibli, almeno, a me così sono parse, non sono ancora riuscita a verificare.
    Prima tra tutte la prima inquadratura della volpe di peluche che fa una lieve piega per cui pare animarsi per un istante, cosa che riprende, anche a livello di inquadratura, la scena de "I sospiri del mio cuore" in cui la protagonista vede per la prima volta la statuetta di Baron in vetrina ed i suoi occhi vengono attraversati da un fascio di luce per cui pare anche lui animarsi solo per una frazione di secondo.
    Poi ci sono un paio di scene di volo più una a terra che secondo me riprendono alla grande porco rosso. Quella a terra, che mi sembra fin troppo palese, è quella della foto della ragazzina, fatta con ventilatore e sfondo nuvoloso come se volasse, col pollice in su; pari pari alla locandina/copertina del film di Miyazaki, più ovvio di così! Ancora in aria c'è quella bellissima scena del passaggio nel tunnel di nubi in carta velina da cui poi sbuca in aperto cielo che sembra l'inizio del racconto di guerra di Porco, un'altra ancora riprende pari pari gli stessi movimenti aerei di un'altra scena ancora.
    E poi anche al di fuori di queste ci sono alcune cosette che ancor di più me lo ricordano.
    D'ogni modo, se così fosse, pollice in su su tutta la linea perché quelle che ho notato, se le ho ben notate, sono citazioni assolutamente eleganti ed amabili, che non fanno altro che dimostrare la finezza di Osborne e del suo staff nell'aver colto la radice della bellezza dell'operato di Miyazaki, che è il migliore di sempre punto, e, soprattutto, nel modo di far propria la bellezza degli altri integrandola perfettamente alla propria concezione dell'animazione.
    Chapeau per tutto!
     
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11 replies since 22/9/2009, 12:16   435 views
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