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Crispilla.
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L'OPERA:
Titolo: La Tempesta
Autore: William Shakespeare
Genere: opera teatrale, commedia
Anno: 1610-1611
Nazione: GB
Trama: Prospero, duca di Milano, per dedicarsi totalmente agli studi di magia, affida il governo dello Stato al fratello Antonio, uomo ambizioso, che approfitta dell'incarico per spodestare Prospero con l'aiuto di Alonso, re di Napoli. Prospero e la figlia Miranda, di tre anni, vengono trascinati una notte su una carcassa di nave e abbandonati alla deriva in alto mare. Spinta dalle tempeste e dai venti la nave approda in un'isola del mare Mediterraneo, abitata soltanto da Calibano, uomo-mostro, e da Ariel, spirito dell'aria.
Libro sottoposto a Lettura collettiva a Giugno 2012.
La Tempesta è stato Libro del mese a Settembre 2012.
IL FILM:
Titolo: The Tempest
Regia: Julie Taymor
Genere: commedia, fantasy
Anno: 2010
Nazione: USA
Cast:
Felicity Jones : Miranda
Jude Akuwudike : Boatswain
Reeve Carney : Principe Ferdinand
David Strathairn : Re Alonso
Tom Conti : Gonzalo
Alan Cumming : Sebastiano
Chris Cooper : Antonio
Helen Mirren : Prospera
Ben Whishaw : Ariel
Djimon Hounsou : Caliban
Russell Brand : Trinculo
Alfred Molina : Stefano
Trama: Julie Taymor ha cambiato sesso al mago Prospero - Prospera è interpretata dal premio Oscar Helen Mirren -, ma è solo una delle sfaccettature della sua reinterpretazione. Il viaggio di Prospera si snoda, infatti, dalla vendetta al perdono, in un magistrale intreccio di romanticismo, colpi di scena e atmosfere fantastiche.SPOILER (clicca per visualizzare)Tratto da Wikipedia e Comingsoon.it
Edited by Crispilla - 10/4/2013, 15:55. -
Birket.
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Non avevo letto mai niente di integrale di Shakespeare, sempre tutto a spezzettoni Questa commedia è strana, ma a me piacciono le cose straneXD
Come storia mi è piaciuta abbastanza, apparte il fatto che all'inizio ero un pò in difficoltà con il nome dei personaggi, dovevo sempre andare a rivedere chi era chi.. poi una volta preso il via è tutto più lineare..
Comunque fin dall'inizio mi è sembrata una di quelle commedie che perde tanto a leggerla semplicemente.. vederla rappresentata secondo me si valorizza il triplo.. vuoi per la musica vuoi per le situazioni concitateSPOILER (clicca per visualizzare)quando per esempio Sebastiano e Antonio cercano di uccidere Alonso, che però poi si sveglia grazie alla musica di Ariele e i due fingono di avere sguainato le spade per dei rumori a caso provenienti dal boscoXD
Molto chiarificatore è stato per me il commento, che ho letto in fondo e che ha aiutato un pò a incorniciare l'opera nella vita e nella situazione psicologica di Shakespeare, che non è molto chiara da capire leggendo il libro, che risulta estremamente più facile leggerlo come una favola che come un'opera allegorica..
Commedia ispiratoria comunque, in cui si mescolano magia e umanità.. e molto simpatica
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Crispilla.
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Essendo questa la penultima opera di Shakespeare, è facile individuare temi già apparsi in altre delle sue commedie o tragedie; io personalmente ne ritrovo tre principali.
Il primo è il tema del naufragio, che apre anche la commedia "La dodicesima notte"; il secondo è la presenza di creature fantastiche o sovrannaturali che intervengono nella vita dell'uomo: lo spirito dell'aria Ariel ricorda vagamente lo spiritello Puck de "Il sogno di una notte di mezz'estate", poiché sono entrambi al servizio di un'autorità superiore (Puck del re delle fate Oberon e Ariel di Prospero), anche se Ariel appare decisamente meno maldestro nell'esercitare i suoi poteri e nell'obbedire agli ordini del padrone.
Terzo elemento ricorrente è la riconciliazione di fazioni nemiche attraverso l'innamoramento di due giovani, presente nella più famosa tragedia del bardo, "Giulietta e Romeo", dove l'amore e in seguito la morte dei due protagonisti porta alla cessazione delle ostilità tra i Montecchi e i Capuleti. Anche ne "La Tempesta", l'unione tra Miranda e Ferdinando porta alla riconciliazione tra Prospero e coloro che lo esiliarono sull'isola, Antonio e Alonso.
L'aspetto più interessante dell'opera è, a parer mio, proprio il modo di Prospero di "pilotare" tutte le vicende, dal naufragio dei nemici, alla separazione tra Ferdinando e il padre, fino all'innamoramento della figlia con il giovane, che paradossalmente offre il presupposto per una riappacificazione, piuttosto che per una vendetta. Prospero è un uomo saggio, che "cattura" i nemici nella sua rete e li stuzzica, dosando accuratamente le sofferenze, ma alla fine perdona.
Nel sottotesto, il messaggio che Shakespeare ci vuole trasmettere è appunto che la vendetta non è un rimedio ai torti subiti, infatti, il personaggio che sceglie il perdono, Prospero, ottiene i vantaggi, mentre colui che predilige la via della vendetta, Calibano, finisce per essere il vero perdente della storia.. -
Birket.
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CITAZIONETerzo elemento ricorrente è la riconciliazione di fazioni nemiche attraverso l'innamoramento di due giovani, presente nella più famosa tragedia del bardo, "Giulietta e Romeo", dove l'amore e in seguito la morte dei due protagonisti porta alla cessazione delle ostilità tra i Montecchi e i Capuleti. Anche ne "La Tempesta", l'unione tra Miranda e Ferdinando porta alla riconciliazione tra Prospero e coloro che lo esiliarono sull'isola, Antonio e Alonso.
Hai ragione non ci avevo proprio pensato.. bello fare questi paralleli, è assolutamente più costruttivo, perchè come avevo detto non risulta facilmente inquadrabile secondo me..CITAZIONEL'aspetto più interessante dell'opera è, a parer mio, proprio il modo di Prospero di "pilotare" tutte le vicende, dal naufragio dei nemici, alla separazione tra Ferdinando e il padre, fino all'innamoramento della figlia con il giovane, che paradossalmente offre il presupposto per una riappacificazione, piuttosto che per una vendetta.
Avevo notato anch'io proprio il fatto di Prospero che manipola i personaggi e poi la svolta della vicenda secondo la sua volontà.. una sorta di teatro nel teatro in cui Prospero funge da regista.
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Crispilla.
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CITAZIONEHai ragione non ci avevo proprio pensato.. bello fare questi paralleli, è assolutamente più costruttivo, perchè come avevo detto non risulta facilmente inquadrabile secondo me..
Sai, come in tutte le cose ci si può fermare alla superficie, oppure fare un po' di approfondimento; tu per esempio sei andata a leggerti il commento, io ho pensato a questi paragoni. Anche se avevo un saggio critico all'inizio dell'edizione non l'ho letto, perchè alla fine il saggio è pur sempre l'opinione personale di chi l'ha scritto e preferisco costruirmi la mia.CITAZIONEAvevo notato anch'io proprio il fatto di Prospero che manipola i personaggi e poi la svolta della vicenda secondo la sua volontà.. una sorta di teatro nel teatro in cui Prospero funge da regista.
Sì, se fosse teatro sarebbe il deus ex machina...proprio un personaggio riuscito secondo me.. -
.CITAZIONECome storia mi è piaciuta abbastanza, apparte il fatto che all'inizio ero un pò in difficoltà con il nome dei personaggi, dovevo sempre andare a rivedere chi era chi.. poi una volta preso il via è tutto più lineare..
Idem!CITAZIONEComunque fin dall'inizio mi è sembrata una di quelle commedie che perde tanto a leggerla semplicemente.. vederla rappresentata secondo me si valorizza il triplo..
eh già! io avevo già visto il film della Taymor, quindi avevo in mente quello per certe scene.. però comunque è difficile commentare per me un'opera teatrale senza vederla rappresentata, perché non è concepita solo per essere letta, ma per essere fruita a teatro, con scenografie, costumi, musiche, interpretazioni...
come testo nudo mi è piaciuto, ho trovato molto belle a livello di coinvolgimento le parti con Prospero, Miranda, Ariel e Ferdinando, un po' più pesanti quelle con i vari nobili e piuttosto divertenti quelle con Trinculo, Stefano e Calibano.
E' piaciuto anche a me il fatto che Prospero fosse il deus ex machina dell'intera tragedia, un personaggio divino non solo per i poteri magici, ma per la capacità di punire e perdonare con tanta saggezza. E' un padre, non solo per Miranda, ma per quasi tutti gli altri protagonisti.
Pensavo anch'io, nel leggere il famosissimo passo in cui Prospero convoca gli spiriti per suggellare l'unione di Miranda e Ferdinando, quando dice "Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni", che egli fosse un alter ego del regista teatrale... e che le sue malinconiche dichiarazioni si riferissero nello stesso tempo alla condizione umana e all'arte del teatro... così si instaura un amaro parallelismo tra lo spettacolo/sogno del teatro e quello della vita, entrambi brevi, effimeri, governati da qualcosa/qualcuno di irraggiungibile... e poi è un bel momento perché Prospero rompe l'illusione scenica in primis per Ferdinando e Miranda, facendo cessare lo spettacolo, ma poi anche per noi spettatori, che siamo tre volte svegliati dal sogno... quello dello spettacolo dentro lo spettacolo, quello dello spettacolo... e un po' anche quello della nostra condizione umana...
L'ho trovata una commedia crepuscolare, si sente che è tra le ultime di Shakespeare... questo "regista teatrale" è ancora perfettamente in grado di macchinare eventi, giostrare personaggi come vuole, però è stanco, malinconico, preferisce all'ardore della vendetta, della morte e della violenza la pacatezza della riconciliazione... l'ho trovata un'opera molto calma, quasi saggia.
La trasposizione della Taymor riflette pienamente lo spirito dell'opera...
chiaramente non si tratta di una trasposizione alla Zeffirelli, molto classica, ma di una versione creativa, brillante, visionaria... io amo questa regista per le sue scelte estetiche, effetti speciali, fotografia, musica, costumi, sono sempre qualcosa di originale ed esaltante...
e anche qui non si smentisce, ha ricreato una bellissima, inquietante, misteriosa atmosfera dark, alternando musiche dolci e dissonanti, con leggiadre acrobazie dello spirito Ariel, trasformandolo all'occasione in un angelo demoniaco e terrificante, e siparietti molto eccentrici con Trinculo e Stefano...
Poi la scelta di cambiare addirittura sesso al protagonista principale può sembrare strana, in realtà funziona benissimo... Helen Mirren è bravissima, dà un grande spessore al personaggio, lei già comunque abbigliata e pettinata così è mascolina, è una donna forte, però nello stesso tempo anche materna, stanca, sofferente...
Un'altra scelta che condivido è quella di sostituire alla processione delle divinità greche una girandola di effetti speciali molto delicati nel cielo stellato... sarebbe stato troppo kitsch far comparire le dee^^
Trovo che comunque, nonostante gli sforzi di Julie Taymor, la Tempesta non sia molto cinematografica, perché è molto statica come opera... però insomma per me è un'ottima trasposizione!.