Fratelli di Pellicola

31 Film per celebrare il 150° dell'unità d'Italia

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  1. Crispilla
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    Giorno 29.
    image Il Divo, di Paolo Sorrentino, 2008

    Il film parla di una stagione della vita di Giulio Andreotti, e precisamente del periodo che va dalla fine della sua settima presidenza del consiglio, con all'orizzonte la massima carica istituzionale del paese, all'inizio del processo che lo vede accusato di associazione mafiosa. Impeccabile ed impenetrabile come nessuno, il senatore a vita affronta questa fase della sua esistenza, superando alla fine tutte le prove che la quotidianità, di volta in volta gli proponeva.

    Trama riassunta in modo orribile e tratta da Filmup.it, però scusate, ma se mi mettessi a sviscerare tutta la trama si farebbero le due e magari voi non guardereste più il film.

    Il 2008 è stato un anno fortunato per il cinema italiano. L'innovazione e la profondità dei temi, che sembravano dimenticati, sono magicamente ricomparsi e due film sono arrivati a svegliarci come da un lungo torpore, ma non con una lieve carezza, bensì con un pugno deciso.
    "Gomorra" e "Il Divo" sono stati salutati dalla critica come i capolavori del nuovo millennio e i registi, Garrone e Sorrentino, riveriti come i salvatori del cinema italiano. Per la prima volta dopo moltissimi anni, non uno, ma due nostri film sono stati portati in giro per il mondo, sbandierati come un tricolore, e noi traboccanti di orgoglio.
    Si sono spartiti quasi tutti i premi del cinema quell'anno, ma nessuno dei due è riuscito ad approdare agli Oscar (tranne per una nomination al Miglior Trucco per il Divo).
    Ecco, a mio parere non possono essere considerati alla pari: Il Divo è nettamente superiore a Gomorra. Riconosco al film di Garrone un forte impatto visivo, la capacità di trasmettere una dura verità in maniera asettica e mai esagerata, riconosco che la scena iniziale nel centro abbronzante è molto bella, ma per il resto, non vedo innovazione, non vedo ricerca stilistica, non vedo, in sostanza, anima.
    E' un film molto più diretto, forse è per questo che al botteghino ha incassato molto più del suo diretto rivale, ma di certo Il Divo attrae un diverso tipo di spettatore.
    C'è molto Tarantino nel film di Sorrentino, c'è molto pulp, c'è molto surrealismo, c'è un uso innovativo ed intelligente della colonna sonora. Già il fatto che il sottotitolo del film sia "La spettacolare vita di Giulio Andreotti" la dice lunga: la sua vita è infatti rappresentata come un grande spettacolo, con le didascalie che introducono i personaggi, monologhi accorati che sembrano rivolti direttamente allo spettatore, esplosioni, acrobazie, balli, colpi di scena.

    Toni Servillo, uno dei più talentuosi attori che abbiamo al momento, non si limita ad imitare Andreotti, lo diventa! E' una delle più riuscite trasposizioni sullo schermo di un personaggio storico, e il fatto che egli sia ancora in vita, rende tutto più difficile.

    CITAZIONE
    Giulio Andreotti ha visto il film in anteprima in una proiezione privata; queste sono state le sue parole: «è molto cattivo, è una mascalzonata, direi. Cerca di rivoltare la realtà facendomi parlare con persone che non ho mai conosciuto».

    Sorrentino al riguardo ha commentato: «Andreotti ha reagito in modo stizzito e questo è un buon risultato perché di solito lui è impassibile di fronte ad ogni avvenimento. La reazione mi conforta e mi conferma la forza del cinema rispetto ad altri strumenti critici della realtà».

    Il senatore a vita ha comunque deciso di non sporgere querela o chiedere tagli della pellicola, e in seguito ha dichiarato: «Se uno fa politica pare che essere ignorato sia peggio che essere criticato, dunque...».

    Qualche giorno dopo, il Senatore a vita, intervistato da TV Sorrisi e Canzoni, sembra dimostrare un atteggiamento differente nei confronti della pellicola di Sorrentino. Afferma infatti: «No, non è una mascalzonata».

    In realtà il merito di Sorrentino è quello di non rappresentare un Andreotti unidimensionale: sulla scena si alternano il politico, il marito, il presunto criminale, ma soprattutto l'uomo. Il regista sceglie di mostrarcelo in tutta la sua solitudine e fragilità di essere umano, con i suoi tic, le sue cattive abitudini, un uomo che spegne tutte le luci prima di andare a letto, che odia i gatti, che soffre di mal di testa, che al telefono fa dire alla moglie dalla erre moscia parole come "ramarro".
    Un uomo con le sue debolezze e ossessionato dai suoi fantasmi.

    SPOILER (click to view)
    La lacrima finale di Andreotti al banco degli imputati è maestosa nella sua piccolezza.
     
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  2. Lily Hume
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    Si è veramente un gran bel film, mi sono anche comprata l'edizione a due dvd, questo si che sarebbe uno di quei film da vedere a scuola, visto che parla anche di storia recentissima.
    Le parti più riuscite sono proprio quelle che si concentrano sul corpo, le espressioni di Andreotti, mostrandocene anche le debolezze e la sua ambiguità, che di rado è emersa nei racconti su di lui (ad esempio che la sua presunta assoluzione nel processo in realtà è evvenuta per motivi di prescrizione), ironizzando in molte occasioni.
    Però questo film una volta finito, almeno a me, ha lasciato una inquietudine di fondo, difficile da scrollarsi di dosso una volta usciti dal cinema.
    Concordo con te Cri sul paragone con Gomorra, che a me non è piaciuto quasi per nulla.
     
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  3. Crispilla
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    E' una questione di gusti alla fine; io amo i film più strutturati, amo cercare o accorgermi per caso delle citazioni, mi piace soffermarmi sulla colonna sonora, prediligo i dialoghi carichi, perciò Gomorra perde su tutti i fronti...

    Giorno 30.
    image Vincere, di Marco Bellocchio, 2009

    La storia ruota attorno a Benito Albino Dalser, figlio del dittatore Benito Mussolini (Filippo Timi) e di Ida Irene Dalser (Giovanna Mezzogiorno).
    Le vicende partono dall'anno in cui Mussolini conobbe la Dalser sino all'anno in cui il loro figlio viene rinchiuso in manicomio. Il film ripercorre l'amore tormentato e non corrisposto di Ida verso il giovane Mussolini, che prima se ne invaghisce, e poi la ripudia, facendo internare anche lei in manicomio, poiché troppo invadente ed imbarazzante.

    Il titolo è una citazione di una celeberrima frase tratta da uno dei discorsi di Mussolini: "Vincere, e vinceremo!"

    Marco Bellocchio è un regista molto classico come stile, ma che compensa questa sua classicità affrontando sempre storie scomode o delicate.
    Già il suo primo lungometraggio, "I pugni in tasca" del 1965, fa discutere, diventando il manifesto dei moti contestatori del '68.
    In "Sbatti il mostro in prima pagina" (con un fantastico Gian Maria Volonté) un omicidio a sfondo sessuale serve da pretesto per incastrare un militante della sinistra e infangarne il nome, prima che in aula, sulle pagine dei giornali...vi ricorda qualcosa?? Ed erano gli anni '70...
    La vera consacrazione di questo regista avviene nel 2001, con "L'ora di religione" dove Sergio Castellitto è figlio di una donna che attraversa il processo di canonizzazione.
    Ad ogni modo, il suo film più ricordato è senza dubbio "Buongiorno, notte" del 2003, che racconta il rapimento di Aldo Moro dal punto di vista di una delle brigatiste che lo condannarono.
    Anche in "Vincere", il racconto di un'altra pagina altrettanto delicata ma importante della storia italiana, ovvero il Fascismo, viene affidato ad una donna.
    Ida Dalser, una giovane che lavora come modista, conosce Benito Mussolini prima ancora della sua ascesa in politica. Tra i due scoppia una passione irrefrenabile, la quale non sembra essere ostacolata nemmeno dal fatto che lui sia già sposato.
    Dopo la prima parte, le vicende riprendono alcuni anni dopo, quando Mussolini è già un uomo di spicco nel panorama politico: Ida ha avuto un figlio da lui, ma l'abbandono sembra averla portata sull'orlo della pazzia.
    Più tardi scopriamo anche che Mussolini aveva in realtà sposato la Dalser, e che quindi non l'ha soltanto abbandonata, ma anche ripudiata.
    Ida viene internata in un manicomio, dal quale continua a dichiararsi "legittima moglie del Duce".
    Il film si conclude con il figlio Benito Albino, anch'egli rinchiuso in manicomio, il quale, a differenza della madre, sembra manifestare effettivi segni di squilibrio mentale.

    E' un film potente, che alterna con eleganza e mestiere le vicende così come sono state immaginate dal regista ad immagini storiche dei discorsi di Mussolini al balcone, i bagni di folla, i bollettini di guerra.
    Che Giovanna Mezzogiorno sia una delle più talentuose attrici della sua generazione non è un fatto nuovo, ma qui esprime appieno tutto il suo potenziale. Filippo Timi è un giovane attore estremamente interessante, dal fare introverso e schivo, l'espressione da intellettuale tormentato, che riesce a calarsi nei panni del Duce pur senza assomigliargli minimamente; più che ad una interpretazione fisica, Bellocchio punta sulla trasmissione della forza, della presenza scenica e della smisurata considerazione di sé che erano caratteristiche principali di Mussolini, nel bene e nel male.
     
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  4. Crispilla
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    E così siamo arrivati alla fine...confesso che mi aspettavo un maggiore successo per questa doppia iniziativa, ma vabbé...

    Giorno 31.
    image La prima cosa bella, di Paolo Virzì, 2010



    Abbiamo la scheda sul forum: https://movievsbook.forumcommunity.net/?t=41919883

    Per il film di Virzì, Malika Ayane ha realizzato una cover del brano di Nicola Di Bari "La prima cosa bella" del 1970.

    Fino all'ultimo sono stata indecisa tra due film da proporre in quest'ultima giornata, due film che ritengo splendidi in modi diversi e che diventeranno di certo dei classici del cinema italiano: La prima cosa bella di Virzì e Mine vaganti di Ferzan Ozpetek. Alla fine ha vinto il primo, ma visto che era una lotta alla pari, adesso parlo anche del secondo!

    Mine vaganti racconta la storia di una famiglia del Salento; il protagonista Tommaso (Riccardo Scamarcio) torna a casa dopo un lungo soggiorno a Roma per comunicare 3 cose molto importanti: che non si è laureato in economia, bensì in lettere, che ha scritto un romanzo che aspetta di pubblicare e che è gay. Alla cena prescelta per l'annuncio, con tutta la famiglia riunita e anche alcuni soci in affari del padre, nello stupore generale suo fratello maggiore (Alessandro Preziosi) rivela di essere a sua volta omosessuale. La notizia provoca un infarto al padre e getta Tommaso nella più cupa incertezza. Ne seguiranno episodi al limite tra grottesco e drammatico, che vedranno protagonisti tutti i bizzarri componenti della famiglia.

    Benché abbia cominciato a fare film nel 1994, Paolo Virzì ottiene la sua consacrazione di pubblico e critica soltanto nel 2008, con "Tutta la vita davanti", film che ha lanciato Isabella Ragonese, qui lavoratrice precaria in un call center.
    Ozpetek, invece, il grande riconoscimento di pubblico lo ottiene quasi ad inizio carriera, con "Le fate ignoranti" del 2001, e a seguire il bellissimo "La finestra di fronte" del 2003 e lo struggente "Saturno contro" del 2007.
    I loro modi di fare cinema sono molto diversi: nei film di Ozpetek si respira una malinconica ironia che ricorda molto i film francesi, che riprende anche nelle scelte stilistiche, nelle inquadrature. E' insomma un cinema più raffinato in un certo senso, magari non apprezzabile da tutti. Virzì invece è tipicamente italiano, capace di costruire intorno ai suoi personaggi una serie di eventi che si trasformano in un'epopea, un'impresa epica. Siano essi una ragazza che non riesce a trovare il lavoro dei suoi sogni, una giovane madre che lotta per i suoi figli, uno sprovveduto ragazzo che parte per gli States in cerca dell'amore, sullo schermo si trasformano in eroi della modernità.


    Ora vorrei almeno citare alcuni dei grandi nomi che per motivi di tempo non mi è stato possibile inserire in lista.

    E' doveroso cominciare dalle donne: non ci sono molte donne regista in Italia, ma quelle che abbiamo e abbiamo avuto meritano una menzione d'onore.
    Liliana Cavani voglio metterla al primo posto: suo è uno dei capolavori del nostro cinema, Il portiere di notte, storia di un amore passionale e malato, oscurato dallo spettro della deportazione del popolo ebraico.
    Di Cristina Comencini ci si dimentica spesso, ma è autrice di film davvero notevoli, primi fra tutti Bianco e nero del 2008, divertente commedia sul razzismo e l'amore che invece può nascere a dispetto del colore della pelle, e La bestia nel cuore del 2005, drammatico e disturbante viaggio nella memoria di Giovanna Mezzogiorno per ritrovare un ricordo terribile.
    Lina Wertmüller è ormai storia, con film come Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto (1974), Pasqualino Settebellezze (1975) e molti altri caratterizzati da titoli lunghissimi.
    Infine, Francesca Archibugi, autrice tra gli altri di Mignon è partita del 1988 e Questione di cuore del 2009.

    Cito poi (sempre parlando di registi) Nanni Moretti, che o si ama o si odia, autore di film notevoli come Palombella rossa, La stanza del figlio e Il Caimano. Pupi Avati, regista che personalmente amo molto, capace di dipingere la semplicità e la quotidianità con estrema grazia, consiglio specialmente Il cuore altrove e il capolavoro Il papà di Giovanna.
    Alessando D'Alatri, regista di I giardini dell'Eden, Casomai e l'intelligente Commediasexi. Sergio Rubini, autore di un film che ho adorato, La terra. Sergio Castellitto con il suo Non ti muovere, tratto dal romanzo di Margaret Mazzantini.
    Ci sono molti bravi registi più o meno esordienti che in questi anni ci hanno dimostrato che il cinema italiano non è morto: parlo di Luca Guadagnino e del bellissimo Io sono l'amore, Daniele Luchetti con Mio fratello è figlio unico e La nostra vita, Mario Martone, autore di Noi credevamo, e le divertenti commedie di Umberto Carteni, Diverso da chi?, Rocco Papaleo, Basilicata coast to coast e Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli (ecco un'altra donna).

    Non ci resta che augurare al cinema italiano di continuare sulla buona strada per altri 150 anni...
     
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    Ma ma... che scoperte che si fanno di notte... questo topic è bellissimo, che bella idea che hai avuto a marzo, Cri! prenderò ispirazione da questo topic per le prossime visioni^^
     
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  6. Crispilla
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    Era un'idea combinata che io e Merope avevamo inteso come un modo originale di celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia, ricordando due delle 4 cose migliori che abbiamo: la letteratura e il cinema (le altre due sono l'Arte e la lirica, almeno secondo me...poi potrebbero starci anche la cucina e la moda). Non ci sono stati molti commenti, almeno nella mia parte sul cinema, ma mi rendo conto che si tratta di film difficili da reperire se non si è appassionati.
     
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  7. Merope Wood
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    Tesoro. Hai dimenticato il cibo tra le cose migliori d'Italia. No no non si fa U.U
    Comunque sì, è stata una delle mie tante folli idee approvate da Cri ;), ma, nonostante alcuni titoli siano passati un po' in sordina, c'è comunque da andarne fieri.
     
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  8. Crispilla
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    Ma infatti la cucina l'ho messa tra parentesi...non essendo io una mangiona non rientra nella mia top, però vi posso assicurare per esperienza personale che in altri paesi si mangia davvero malissimo!
     
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  9. Merope Wood
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    in Polonia mettono ovunque un orribile mistura tipo mollica di pane. La usano come contorno, ci fanno i ravioli...disgustosa! Però in linea di massima ovunque ci sono ricette tipiche ottime. Poi beh...Qua in Italia abbiamo una cultura del buon cibo che è l'invidia del mondo intero, come è giusto che sia
     
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    CITAZIONE (Crispilla @ 9/11/2012, 12:27) 
    Era un'idea combinata che io e Merope avevamo inteso come un modo originale di celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia, ricordando due delle 4 cose migliori che abbiamo: la letteratura e il cinema (le altre due sono l'Arte e la lirica, almeno secondo me...poi potrebbero starci anche la cucina e la moda). Non ci sono stati molti commenti, almeno nella mia parte sul cinema, ma mi rendo conto che si tratta di film difficili da reperire se non si è appassionati.

    su youtube fortunatamente si trova quasi tutto! negli ultimi anni ne ho visti molti proprio lì... grazie youtube**

    comunque complimenti ad entrambe! sarebbe bello se si facesse un'altra volta una cosa così... però non so per che occasione^^

    CITAZIONE
    Qua in Italia abbiamo una cultura del buon cibo che è l'invidia del mondo intero, come è giusto che sia

    vero! sono orgogliosissima della cucina italiana :D
     
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  11. Merope Wood
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    Ahah... Mi fa sorridere che abbiamo fatto tutto 'sto popò di cosa con Fratelli di Pagina e Pellicola e poi...? Grafica su un capolavoro italiano? NOOO!!! Su Totoro!!! Ahahahah... Beh... Questa era un'occasionissima... Tra 49 anni per i 200 anni potremo riproporla XD
    Beh... Magari per qualche occasione analoga organizzeremo un'iniziativa differente... Si vedrà... Sai... Comunque questa era un'occasionissima, ma ci abbiamo comunque speso molto tempo prima per scegliere e poi per presentare le 31 opere selezionate; considerato che io e cri abbiamo diversi altri impegni fissi, dalla grafica all'organizzazione del contest mensile, dalla gestione delle iniziative alla creazione e al commento delle schede, che è la cosa fondamentale per cui è giusto e doveroso che ci riserviamo del tempo per farla... Beh... Diventa un'impegno pesantino da portare avanti... Soprattutto ora che non abbiano un moderatore, per quanto poi le sante sway, birket e sibil ci diano una mano...
    Comunque penso che, pur avendo molte cose di cui occuparci, abbiamo sempre proposto degli intrattenimenti interessanti quindi è possibile che prossimamente organizzeremo qualcosa di simile...
    Sarebbe ad esempio interessante sfruttare la stessa idea su altre aree geografiche, con le opportune modifiche nell'iniziativa ovviamente... D'ogni modo al momento abbiamo letture e visioni collettive che partono da questo stesso presupposto, ma prevedono una fase "pratica", cioè l'effettiva lettura/visione dell'opera, per coinvolgere direttamente tutti.
    Vedremo dai. Se anche altri sono interessati alla cosa, nulla ci vieta di fare qualcosa del genere.
    Fosse per me, se avessimo il tempo per farlo, io proporrei la stessa cosa ogni mese, seguendo il tema proposto anche nel focus on, però attualmente non abbiamo la forza per farlo. E in ogni caso c'è il focus on in cui si fa praticamente la stessa cosa salvo che tutti possono proporre opere... quindi...
     
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70 replies since 1/3/2011, 13:19   713 views
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