Fratelli di Pagina

31 Libri per celebrare il 150° dell'unità d'Italia

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  1. Merope Wood
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    ok...mi scuso per il ritardo di oggi...ieri non ho avuto tempo e oggi ero via...
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    Il nome della rosa, Umberto Eco (1980)
    l nome della rosa è un romanzo scritto da Umberto Eco, edito per la prima volta nel 1980. Dopo aver scritto moltissimi saggi, Eco decise di scrivere il suo primo romanzo, dopo alcuni anni di meticolosa preparazione, cimentandosi in un genere abbastanza difficile come il giallo, in particolare con il sottogenere deduttivo.

    L'opera è ambientata nel Medioevo e viene presentata come il manoscritto di un anziano frate che ha trascritto un'avventura vissuta da novizio, molti decenni addietro, in compagnia del suo maestro presso un monastero benedettino dell'Italia settentrionale. La narrazione, suddivisa in sette giornate, scandite dai ritmi della vita monastica, vede protagonisti Guglielmo da Baskerville, frate francescano, e il novizio Adso da Melk, il narratore della storia.
    Dal romanzo è stato tratto nel 1986 un film omonimo per la regia di Jean-Jacques Annaud.

    Nel prologo, l'autore racconta (con un artificio manzoniano) di aver letto durante un soggiorno all'estero il manoscritto di un monaco benedettino riguardante una misteriosa vicenda svoltasi in età medievale in un'abbazia dell'Italia settentrionale. Rapito dalla lettura, l'autore inizia a quel punto a tradurlo su qualche quaderno di appunti prima di interromprere i rapporti con la persona che gli aveva messo il manoscritto tra le mani. Dopo aver ricostruito la ricerca bibliografica (vero asse portante dell'opera) che portò l'autore a recuperare alcune conferme oltre alle parti di testo mancanti (in un magma di riferimenti in cui non si riesce a capire quanto sia vero e quanto sia inventato), l'autore passa quindi a narrare la vicenda di Adso da Melk.

    È la fine di novembre del 1327. Guglielmo e Adso si recano in un monastero benedettino di regola cluniacense sperduto sui monti dell'Italia settentrionale. Molto probabilmente Eco ha preso spunto dalla Sacra di San Michele, sul monte Pirchiriano, all'inizio della Val di Susa, zona che conosceva bene, anche perché nell'infanzia e nell'adolescenza trascorreva periodi estivi nella zona, presso parenti. Questo monastero sarà sede di un delicato convegno che vedrà protagonisti i francescani - sostenitori delle tesi pauperistiche e alleati dell'imperatore Ludovico - e i delegati della curia papale, insediata a quei tempi ad Avignone. I due monaci (Guglielmo è francescano e inquisitore "pentito", il suo discepolo Adso è un novizio benedettino) si stanno recando in questo luogo perché Guglielmo è stato incaricato dall'imperatore di partecipare al congresso quale sostenitore delle tesi pauperistiche. Allo stesso tempo l'abate, preoccupato che l'inspiegabile morte del giovane confratello Adelmo durante una bufera di neve possa far saltare i lavori del convegno e far ricadere la colpa su di lui, confida nelle capacità inquisitorie di Guglielmo affinché faccia luce sul tragico omicidio, cui i monaci - tra l'altro - attribuiscono misteriose cause soprannaturali. Nel monastero circolano infatti numerose credenze circa la venuta dell'Anticristo.

    Nonostante la quasi totale libertà di movimento concessa all'ex-inquisitore, altre morti violente si susseguono: quella di Venanzio, giovane monaco traduttore dal greco e amico di Adelmo, e quella di Berengario, aiutante bibliotecario che aveva ottenuto illecitamente i favori del giovane Adelmo. Anche altri monaci troveranno la morte nell'abbazia, mentre i delegati del papa disputano con i francescani delegati dall'imperatore sul tema della povertà della Chiesa cattolica. Guglielmo scopre che le morti sono riconnesse a un manoscritto greco custodito gelosamente nella biblioteca, vanto del monastero (costruita come un intricato labirinto a cui hanno accesso solo il bibliotecario e il suo aiutante). Nel monastero sono presenti anche due ex appartenenti alla setta dei dolciniani: il cellario Remigio da Varagine e il suo amico Salvatore, che parla una strana lingua. Remigio intrattiene un commercio illecito con una povera fanciulla del luogo, che in cambio di favori sessuali riceve cibo dal cellario. Anche il giovane Adso fa la conoscenza della ragazza e scopre così i piaceri della carne. La situazione è complicata dall'arrivo dell'inquisitore Bernardo Gui, che trova la fanciulla insieme a Salvatore, e prende spunto dalla presenza di un gallo nero, che la ragazza affamata avrebbe voluto mangiare, e di un gatto nero, per accusarli di essere cultori di riti satanici e responsabili delle misteriose morti. Dopo aver fatto torturare il povero Salvatore, che confessa il suo passato di dolciniano, Bernardo Gui processa e condanna - facendosi assistere in questo compito dall'Abate e da Guglielmo da Baskerville, fra' Remigio, Salvatore e la fanciulla, dichiarandoli colpevoli delle morti avvenute nel monastero. In un'atmosfera inquietante, alternando lunghe digressioni storico-filosofiche, ragionamenti investigatori e avvincenti scene d'azione, Guglielmo e Adso si avvicinano alla verità penetrando nel labirinto della biblioteca e scoprendo il luogo dove è custodito il manoscritto fatale (l'ultima copia rimasta del secondo libro della Poetica di Aristotele), che tratta della commedia e del riso. Alla fine, il venerabile Jorge, dopo la morte del bibliotecario Malachia, tenta di uccidere Guglielmo offrendogli il manoscritto dalle pagine avvelenate. Ma Guglielmo lo sfoglia con le mani protette da un guanto, e allora il vecchio monaco, in un eccesso di fanatico fervore, divora le pagine avvelenate del testo in modo che più nessuno possa leggerle. Nel tentativo di fermarlo, Guglielmo e Adso generano un incendio che nessuno riuscirà a fermare e che inghiottirà nel fuoco l’intera abbazia. Adso e il suo maestro partiranno infine da quelle macerie, in cui il giovane tornerà anni dopo, trovando la solitudine più totale, in quello stesso luogo che era stato teatro di omicidi e intrighi, veleni e scoperte.

    Il punto centrale del romanzo sta nel fatto che se è possibile ridere di tutto - come affermato nella Poetica di Aristotele - è possibile ridere di Dio, contrapponendo al dogmatismo la ragione umana e portando al relativismo e alla caduta della religione (un tema classico dalla rivoluzione francese in poi). Il relativismo insegna che il bene e il male sono difficilmente riconducibili a verità assolute, in quanto troppo spesso celati in contesti apparentemente opposti. In altre parole, il bene si può nascondere anche in una realtà del tutto intesa al male e viceversa. Jorge, infatti, è lucidissimo nel suo proposito di salvare l'umanità dalla pericolosa riscoperta del libro di Aristotele ("possiamo ridere di Dio? Il mondo precipiterebbe nel caos"); egli ne intuisce il pericolo ed è lui a provocare la catena di omicidi per impedire la conoscenza del messaggio proibito. Ma proprio l'eccessivo amor di Dio e della sua verità lo porta a compiere un'opera diabolica.

    In tema di citazioni e ammiccamenti più o meno nascosti (di cui il romanzo è disseminato dall'inizio alla fine) è abbastanza palese che tanto il nome di questo personaggio (Jorge da Burgos), quanto il trinomio cecità/biblioteca/labirinto a lui collegato, costituiscano un'allusione allo scrittore argentino Jorge Luis Borges.

    Una curiosità legata al titolo del romanzo, è (parzialmente) svelata alla fine del libro, dove l'ormai vecchio narratore, Adso da Melk, conclude il suo racconto con un distico in latino:"Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus" (la rosa primigenia esiste in quanto nome, possediamo i semplici nomi). Si tratta di un messaggio che - come prima detto - porta a riflettere affinché non si presuma di essere depositari della verità, in quanto questa sarà sempre contestabile se non addirittura risibile. Ma vi traspare anche il senso che l'esperienza, dopo che è stata vissuta, può solo e deve venire raccontata.
    le cose di prima le ho prese da wikipedia...ho troppo da fare..abbiate pazienza...comunque...diciamo ancora due cose su Eco...
    sappiate che ha qualcosa come 36 lauree honoris causa
    mi é venuto però il dubbio che non abbia preso il nobel...di certo é stato candidato per prenderlo, ma non mi pare l'abbia vinto alla fine...
    dunque...gli italiani che l'hanno vinto sono Carducci nel 1906, Grazia Deledda nel 1926 (errorissimo non metterla, però, abbiate pazienza, come ce li facevo stare tutti?), Pirandello nel 1934, Quasimodo nel 1959, Montale nel 1975 e Fo nel 1997. Mi é sorto il dubbio che lui non l'abbia preso...strano...adesso guardo...

    no no...infatti anche controllando sull'albo gli italiani ad averlo vinto sono proprio solo quei sei che ho detto...e ho pure azzeccato tutte le date ^^
     
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  2. Crispilla
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    Sarà una delle mie prossime letture, mentre il film di Annaud lo consiglio è bello...
     
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  3. Merope Wood
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    confermo...l'ho visto molto bello é
     
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  4. Crispilla
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    Con un grande Sean Connery

    Dice Merope:

    Il diavolo con le zinne Dario Fo (1997)
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    Anno in cui é diventato premio nobel « Perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi. » peraltro

    In una città italiana del Cinquecento c'è un giudice che trova i colpevoli di ogni crimine. Un giorno accade che qualcuno bruci la cattedrale della città e sottragga anche una statua d'oro. Il giudice scopre il colpevole del furto, e viene a sapere da lui che questo era stato commissionato da un misterioso personaggio, che si rivela essere il capo delle guardie cittadine, ufficialmente morto nel rogo della cattedrale, mentre faceva l'amore con una ragazza. Il giudice scopre che il capo delle guardie è ancora vivo e accusa dell'incendio alcuni potenti della città. Contro il giudice però vi è una doppia congiura. Da un lato il Cardinale e il capo dell'inquisizione che governano la città devono dimostrare che le sue accuse sono sbagliate, frutto di interesse personale. Dall'altro anche il diavolo ha deciso di impadronirsi di lui, entrando nel suo corpo sotto forma di supposta. Ma il diavoletto si sbaglia ed entra nel corpo della sua fedele (e brutta e vecchia) serva Pizzocca. Il demonio decide così di usare la circostanza per rovinare il giudice con uno scandalo sessuale: fa crescere alla Pizzocca seno e sedere a dismisura, e la fa scoprire nuda a letto con il giudice. Il quale sarebbe persona di costumi austeri; ma di fronte alla seducente Pizzocca, cede. Buon per lui, perché quando, dopo aver ammazzato tutti i suoi testimoni per impedirgli di rivelare lo scandalo, i potenti della città decidono di processarlo per lussuria, è l'indemoniata Pizzocca a far fallire la trama, svelando di essere stata corrotta dal Cardinale. Il giudice è lo stesso condannato a vogare su una galera, in quanto sovversivo. Ma la Pizzocca lo ama…
     
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  5. Lily Hume
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    Il film è piaciuto anche a me, ma il libro mi ha lasciato un senso di estremo fastidio durante la lettura, tanto che poi ho interrotto a metà circa... di solito i libri di Eco mi attraggono come trama, ma poi leggendoli mi pento dell'acquisto... tranne per i suoi saggi, che sono veramente interessentassimi anche se un pò arzigogolati.
     
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  6. Merope Wood
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    28. Oceano Mare, Alessandro Baricco (1993)
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    Beh...qui torniamo al mio pane quotidiano...Baricco é il mio scrittore prererito con Coe...non amo tutto tutto quello che ha scritto, ma certi libri sono dei capolavori...Oceano Mare é il capolavoro dei capolavori...
    questo libro é articolato in 3 parti: una iniziale di presentazione delle vicende dei vari personaggi che si trovano nella locanda Almayer e dei loro problemi esistenziali, una centrale in cui si racconta il naufragio di una fregata Méduse della marina francese, per cui gli uomini a bordo tentarono di salvarsi a bordo di una zattera, e una finale in cui i personaggi trovano una soluzione alle loro problematiche grazie al contatto col mare.
    Io trovo che sia un libro superlativo, con questi personaggi un pò strani, parecchio strani, che cercano di "guarire" da qualcosa che si sono portati dietro e mano a mano che la storia procede il mare gli entra dentro e scrosta tutte le brutture che si erano portati dietro.
    C'é Elisewin che ha paura di tutto e di tutti e così il padre decide di mandarla a vivere il mare perché o ne morirà oppure guarirà completamente. Questo padre amorevole che inventa per lei il modo più dolce possibile per farcela arrivare: su di una barca che scende il fiume fino al delta e poi dentro nel mare.
    C'é padre Pluche che accompagna Elisewin e che prega Dio, a volte anche rimproverandolo, in un modo tutto suo e terribilmente bello. Lui vorrebbe tanto non doverci andare a vedere questo mare e poi chiede a Dio di mandargli un segno perché non sa più qual'é il suo posto, si é un pò perso anche lui.
    C'é il professor Bartleboom che sta facendo un'enciclopedia e ha bisogno di definire il mare, di sapere dove esattamente finisce, per poi descriverlo. Ma questo mare avanza e si ritira sulla spiaggia e lui non sa più bene dove sia il punto esatto.
    C'é il pittore Plasson, che cerca gli occhi del mare per poterlo dipingere, perché in un quadro bisogna sempre partire da un dettaglio e che per coglierne l'essenza lo delinea con l'acqua marina sulla sua tela, acqua che ogni volta scompare.
    E poi c'é il ventre del mare, ovvero la parte centrale in cui si parla di un naufragio, così come lo hanno vissuto Savigny, capitano della nave e un marinaio che lì ci ha perso la moglie (entrambi personaggi che ricompariranno poi nella storia presente). Tra l'altro il naufragio di cui parla Baricco é quello stesso dipinto anche dal pittore francese Gericault e in effetti, se dovessi paragonare il cuore di questo libro a un quadro sarebbe proprio questo
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  7. Merope Wood
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    chiedo perdono per la mia ingiustificata assenza di ieri...non avevo minimamente considerato la possibilità di poter star così tanto male da un momento all'altro...la Merini dovrà perdonarmi...

    brevemente recuperiamo lo step di ieri
    Amore di carta, Alda Merini (2002)
    E' una raccolta di poesie di Alda Merini...sapete tutti che Alda Merini è una poetessa vero? Piuttosto brava peraltro...
    per farla breve vi posto una delle poesie contenute in questa raccolta

    Questo,
    è un amore di carta
    fragile espediente affidato al vento
    quando mulinelli di gocce
    si alzano dalla marea che ci abita.
    Noi,
    restiamo appesi
    equilibristi indefessi
    mai stanchi
    di viaggi paralleli e bui
    senza luce
    noi,
    impauriti dalle nuvole ogni volta.
    Sta piovendo sui teneri fili d'erba,
    sui rami pronti all'autunno
    ed io correggo il freddo
    con palliativi di sole
    ora che sta piovendo
    sui teneri fili d'erba.



    passiamo a oggi

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    Gomorra, Roberto Saviano (2006)
    il film tratto dal libro é del 2008
    riporto questa frase molto bella e significativa, specie se si pensa al contesto in cui é stata scritta/pronunciata
    Sapere, capire diviene una necessità. L'unica possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare.

    Saviano parla in questo libro della mafia, la denuncia, porta agli occhi di tutti quelli che tutti gli occhi fingono di non vedere...dice come si arricchisce, dice la magia fa schifo...é un libro pesante da leggere, Saviano scrive come se dovesse fare un dossier delle malefatte della mafia, come un giornalista...però é un libro che va tenuto presente prima di tutto perché Saviano é una delle personalità più importanti e degne di essere emulate di questo periodo d'Italia grigia, un'Italia che un pò (un pò tanto) sta andando in pezzi perché così conviene a qualcuno in alto...
    Non mi sembra di dover dire altro...tutti sapete quel che penso perché già se ne é parlato...
    Vediamo brevemente com'é articolato questo libro

    Prima Parte:
    * Il porto - descrive il commercio di scarpe, abbigliamento, accessori d'importazione cinese attraverso il porto di Napoli.
    * Angelina Jolie - la sartoria di qualità per i grandi marchi della moda italiana realizzata in condizioni di miseria umana e imprenditoriale.
    * Il Sistema - descrizione del funzionamento della camorra.
    * La guerra di Secondigliano - i boss, gli equilibri, le regole della scalata al potere nel quartiere di Secondigliano.
    * Donne - la vita delle donne degli affiliati e del boss.

    Seconda parte:
    * Kalashnikov - descrizione dei traffici e dell'utilizzo dell'arma preferita dalla camorra.
    * Cemento armato - l'impero economico dei cantieri edili nella zona di Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa e Casapesenna in provincia di Caserta.
    * Don Peppino Diana - il sacerdote Giuseppe Diana, ucciso a Casal di Principe perché manifestava la sua opposizione al Sistema camorristico.
    * Hollywood - somiglianze e scimmiottamenti dei film hollywoodiani da parte dei boss.
    * Aberdeen, Mondragone - i rapporti della camorra in Gran Bretagna.
    * Terra dei fuochi - l'affare dello smaltimento dei rifiuti urbani e tossici in Campania e tutta Italia, e la catastrofe sanitaria derivata.
     
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  8. Merope Wood
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    ultima tappa del nostro viaggio tra le pagine della cultura italiana...
    stavolta parleremo di un libro che é da secoli tra le letture che desidero ardentemente fare...

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    Il peso della Farfalla, Erri De Luca (2009)
    Il re dei camosci è un animale ormai stanco. Solitario e orgoglioso, da anni ha imposto al branco la sua supremazia. Forse è giunto il tempo che le sue corna si arrendano a quelle di un figlio più deciso. E novembre, tempo di duelli: è il tempo delle femmine. Dalla valle sale l'odore dell'uomo, dell'assassino di sua madre. Anche l'uomo, quell'uomo, era in là negli anni, e gran parte della sua vita era passata a cacciare di frodo le bestie in montagna. E anche quell'uomo porta, impropriamente, il nome di "re dei camosci" - per quanti ne aveva uccisi. Ha una Trecento magnum e una pallottola da undici grammi: non lasciava mai la bestia ferita, l'abbatteva con un solo colpo. Erri De Luca spia l'imminenza dello scontro, di un duello che sembra contenere tutti i duelli. Lo fa entrando in due solitudini diverse: quella del grande camoscio fermo sotto l'immensa e protettiva volta del cielo e quella del cacciatore, del ladro di bestiame, che non ha mai avuto una vera storia da raccontare per rapire l'attenzione delle donne, per vincere la sua battaglia con gli altri uomini.
    fonte IBS
    Nel forum é già presente la scheda del libro...per visualizzarla cliccate qui
     
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    E... arrivo un anno e mezzo dopo, ma volevo farti i complimenti Merope per questa rubrica che mi sono appena letta con passione!! (saltando le parti più wikipediche)... bello ripercorrere così la nostra grande letteratura...
     
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  10. Merope Wood
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    Eh... purtroppo non per tutti sono riuscita a riservare la stessa personalità di trattamento... Che in realtà li ho anche letti, però appunto già abbiamo mille cose da fare, non ce la facciamo a star dietro a una cosa così impegnativa 31 giorni su 31... Ho fatto del mio meglio...
    Comunque grazie ;)
     
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84 replies since 1/3/2011, 10:46   1762 views
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